In questi anni
tutti di stupido dolore, buoni per qualche blues di
tutti di stupido dolore, buoni per qualche blues di
genere mentre il
gatto si
fa le unghie sulla
fa le unghie sulla
tua poltrona verde di
pelle, O
per il piscio degli dèi
baristi
dentro gli occhielli delle
giacche militari al posto
di strette di mano,
fiori, punture di spille,
per le ferite barattate in cambio
di due pani di segala,
E giunta è quell'ora che geme sul
tremulo stelo.
per le ferite barattate in cambio
di due pani di segala,
E giunta è quell'ora che geme sul
tremulo stelo.
Stupido perché il dolore è stupido
e basta. Il mio come il tuo.
Niente poteva lavare
le mie mani, neppure le acque fervide
del Giordano! Prete che mi risolvevi la filosofia pietra della pornografia - E –mi
dicevano- Sporche sono le tue mani,
mani di pazzo
_____________
dicevano- Sporche sono le tue mani,
mani di pazzo
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Tarchiate, pesanti poco
adatte
Alla seta di cui sfiorivano
i canti; vero! - Esausti, in fine,
ai vespri aprendosi
gli alveari il loro
cuore in lamine, inaccessibile
come guardare da
ragazzi sfiorarsi
il raso con le cosce
di Annina
la fiorista.
E nella mia terra
di fuochi di fiori d’acacia
lavoravano le arnie
dorate
di fuochi di fiori d’acacia
lavoravano le arnie
dorate
gli uomini dalle dita
di cristallo.
Ammirate
Ammirate
per tutta la vallata.
Altri
ai fiori, agli altari.
Di canto mio ne avevo
una - piccola _ in legno di frassino
Poteva il riflesso del
mio
volto senza rughe, primitivo;
e il gioco di battezzare le bambole
Nessuno osa guardare in faccia un pazzo.
Nessuno osa guardare in faccia un pazzo.
Argentea come la via
lattea negli occhi di un ragazzo
Innamorato. A questo
spavento
somigliava,
Parlavo con le operaie
alla stregua
di formicolanti sorelle
confessore. Mai ebbi
accesso
accesso
alle stanze della
regina, povera
io, scevra di ogni lutto,
io, scevra di ogni lutto,
che potevo di contro a
tale grazia. E non avevo figli
né meriti di bandiera,
nemmeno
un’anca sbilenca.
un’anca sbilenca.
E per questo mi dissero matta Ma era la mia arnia; e molti la confusero con un vizio
di suono, la chiamarono paranoia, psicosi. Ma io ero felice.
Io sono felice
E mai si era visto per tutta la valle
un miele color dell'argento.
di suono, la chiamarono paranoia, psicosi. Ma io ero felice.
Io sono felice
E mai si era visto per tutta la valle
un miele color dell'argento.
E ora tu tendi con serici fili_ la mia
povera mente innamorata. soldato con la
tua divisa a righe gialle e nere.
povera mente innamorata. soldato con la
tua divisa a righe gialle e nere.
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