anni
luce
fra
una duna
e
l’altra
del
vano
caldaia
scavo
d’ansie. vanno corsieri
fra
nuvoli e caterve.
spingono
il muscolo
del passo
del passo
due
occhi cantati per forre e dòmini
celesti.
colori che mutano in pugni di artico, testa di
moro
occhi che hai…
va’
vecchio frenatore o
battello.
e va. basta poco. uno
per
mille e patirsi mani alle soglie
un
po’ meno.
va
fra baleni, nugoli
piccolo naviglio di terra azzurra
doloroso
doloroso
___
"irradicarsi"
radicarsi con spasmo,
che tutto l’oro e il nero
vanno
da un mito
versato
su un dono d’acque
e santuari...
la noia la folla l’amnesia
l’abbandono
sfiorire
nella
clessidra di un profumo
entro ritmi di contese vibrate
o
farsi veglia a un’ora di angelus ciarlieri
le
braccia di terra legnose
frutto
al corso degli scali teorici
ma il
miele termina s’avvia una primula di celesta
scavare
la luce greggia
tristezza
di cuore che figlia.
amore
roso dei suoi occhi
d’altare.
citarti
di un accento
di dedalo
stanco della mia
boria d’erbastra
denso a
ridestarti entro i margini di
un lunario, ne tremai, vidi il vizio
la cruna del vino:
un lunario, ne tremai, vidi il vizio
la cruna del vino:
m’infransi su
un morso di valli e
di velaripesa fra gli
acri del giorno.
lasciarsi
sopra istanti grano al grano
armonium
fra i vinchi
che s’innervano.
anche l'erba
cantava sulla
tua bocca, anche
una mela che
ogni giorno ci
sfamava, e s'affilava sul filo
una rima, una
scala. i miei versi
sono succo di mela.
anche l'erba
cantava sulla
tua bocca, anche
una mela che
ogni giorno ci
sfamava, e s'affilava sul filo
una rima, una
scala. i miei versi
sono succo di mela.
Nessun commento:
Posta un commento
I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA