Dovrai berne prima o
poi
di cirri di piume
d’oca, uliveti intrisi di sudore,
parole di
grandi poeti che
rapirono eserciti alle piane di là dai
fuochi nei templi di
cassetta. da parte le
bilance per l’amore,
senza temere di essere
banditi, noi -
O dubbi e pronuncia,
né i trattati
in gabbie
per topi da preghiera
e la bianca corte
degli avvocati: le nostre lacrime, -
io ti sfoglierò
fra le stelle il nome,
come si fa con l’elenco
telefonico, o con l’Orlando
Furioso
un ragazzino annoiato.
- la nostra civiltà in
sella a un mulo –
per tenere
un garofano
sopra la camicia di lino,
bianco, rosso.
perchè il poeta è vergine e lupa perchè il poeta è fatto di terra.
In un flaconcino d’inchiostro -
ci starebbe
perchè il poeta è vergine e lupa perchè il poeta è fatto di terra.
In un flaconcino d’inchiostro -
ci starebbe
tutto, - davvero.
in una mina di matita
venuta fuori da un temporale,
in una biro, in un tagliaferro.
in una biro, in un tagliaferro.
2
mi parve talora moneta
il tuo nome, e
invece era il mio
battito
sdrucito nel petto
pietra di attrito
all’opera della luna
con le acque. mi
guidarono ombre
accecate, fibre di buio
tessute per la nudità
delle orecchie
e senza
orme né scarpe ai
piedi
della branda. Il mio
sangue sarà stato poca polvere, rilucerà la psiche, si
disperderà come ali di
falena iridescenti alla luci del fanali
- uno splash – sopra il
parabrezza -
e forse sono io. sono
io la stella
che _porta il tuo
nome.
Nessun commento:
Posta un commento
I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA