venerdì 22 luglio 2016

N.ic.O.

Jon & Vangelis

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telaragne disabitate_ai soli della 
lotta che non da’ commiato_
ti saluto per l’ultima volta, minuto, croce di nessi_
Giuda, rosa come la sete dei peschi, lento
il tuo fiume, lento_
lontani i mondi all'istante, anzi, mai stati_ più che un tempo
desiderio, nervi. ogni profeta un falso_
io non so... io non so di sapere...

*
decantare le parole, i coralli, una corda di liuto
tenta il tuo viso nel buio. per evi già scritte, le voci, i coriandoli,
tele di fuoco.
tu
che fai storia, tu, l’altro, singolarità, che ne leggi
scirocco che sai, acme _ barocco_ diapason fuso_errore
che solo senti nel rigoglio della pietra _ estimano
la valuta strani arrivederci_ l’animo che vaglia, almeno, l’ottativo o che vigili. 
e allora né so dire
se sopra l’altro approdo  il biasimo che frammenti il tuo fiuto 
nelle stelle, il fegato valicato 
in lumi.

*_
piuma per i canti _ sole nativo
del tuo ciglio.
ho vissuto sul crine del bene chi fui santo e  
puro di mescita _ ebbi per poco un amore valicabile_ 
vi credetti il mio tempo
tardi la mia giovinezza_ma un amore chiuso
di lanterne ultramarine,
luce buona che non parla..

*
senza nessun messaggio
importante
su questo viavai una lettera d'amore tu che abiti il mio tempio.  non avevate 
un limite mani mie nude


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