The Power and the Glory_ Gentle Giant |
e te ? r ! n o
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forse ancora giorno forse ancora rime
occhi che respirano, occhi d’afa
spariti nei calli
rubati per un sesto di stelle… chi
sa che fiume benedì il mio bicchiere...
l’ultimo
treno cala col sole amaro, il sole di settembre,
lì
nacqui e fu tormenta la cadenza del mio titolo.
forse
ancora un porto scavato fra i fichi d’india,
il
porto il mio cuore da cui partiva la thule del pensiero
forse ancora un abbaglio scarmigliato
di idoli-fiori semprevivi:
lusinghe ai miei occhi… il soffio vero, la vera essenza.
lusinghe ai miei occhi… il soffio vero, la vera essenza.
*
occhi
difficili che meglio dici lucerne
sono i tuoi, verdi di una azzurra
cenere bionda
occhi
di versi battuti a strapiombo sull’onda unica del terrore.
nomadi
occhi a braccia aperte che di meglio hanno da fare
che farsi a vesti di violini di vento - la luna alle nubi
sulla torre delle mille fenici - ancora durano il ritorno di cieli inabitati.
ed i tuoi occhi sono i bottoni di una
magica livrea di piume di
fuochi;
il vecchio ciliegio ora
arreda il tuo paradiso
*
quaggiù ridiscendo il mio
carico di orienti…
carico di orienti…
i tuoi occhi che non ho mai visto… e
forse per questo la tua
storia è la mia, in un vuoto di
istanti, questa fiaba di paglia,
un modo per vivere in eterno…
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