Foto di Carmine Petruccelli |
divinità
femminile
e serva dell’uomo è la
poesia
violenta come
una magnolia_ sono una poeta
non una poetessa.
l’articolo che mi
dice: io sono poeta femmina
i poeti, i
fabbricanti di iddii si guardano attorno in uno specchio
e sono violenti
come una clava
non mi
prenderanno viva, e non mi blandiranno
come un’orlanda furiosa,
io sono una poeta.
ma ho bisogno
del mio dolore per poterti capire
perché il
dolore è un gioco di scherma
e forse ho
bisogno di una invocazione alla volontà circonflessa.
lacuna che
prende una culla
vizio che
prende il giovane folle
quando la
poesia non costa nulla
quando l’amore è santo e
fiorisce come polle.
l’armonia si
esangua, strimpella
le venature
degli occhi
il suo fuoco è
una pira agli idoli di un'inguine senza genitali
a te poeta che
ora incominci a penetrare il vento_
e già hai
scritto l’epica del cuore.
questa tammorra
cara che libera suona
e toglie lo
sguardo dal terrore, a te si avvita la dignità del mio dolore, una ventata dolente
nell'ora sutterranea, venti treanta quaranta versi
e dentro di te ascolti il grido dei poeti
_ne verranno a stenti_ ma ne verranno_
e dentro di te ascolti il grido dei poeti
_ne verranno a stenti_ ma ne verranno_
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