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un bacio in un cerchio sulla pagina.
riguardo alle tue lettere d’amore
a cui non ho mai risposto:
furono un assedio fra i versi che non avevo scritto, e
che ogni
notte ti dettavo
notte ti dettavo
per ascoltare il rumore dello spazio,
per vincere l’abulia dell’infinito.
né porterò fiori sopra la tua tomba né una fradicia
banderuola
se l’ordine delle cose è ciò che ti ispira…
siamo grumi di età che non ci
aderiscono_ l’equazione
impassibile.
però siamo, e tu non capisci di essere l’idolatria della
mia voce
annotavo contorni a tuffo carpiato, dio ha un piano
ben preciso
come gli scassinatori o i teatri
in caso di incendio __ a noi tocca scegliere di brancicare in un carillon_
e danziamo eternamente
bamboline di creta;
bamboline di creta;
fiori decadenti nelle mani, copiati ai libri dell’infanzia
marciti in una cassa di risonanza grande come la
poesia
nel concavo dell’osso che si adegua
al peso di un faro abbandonato alle sue navi.
l’alieno non mi ha più scritto né più è venuto a farmi
visita
occhi verdi come la polpa dei kiwi_
con un saio biblico che toccava terra.
ha lasciato al suo posto un surrogato odioso
che gira fra le mura e dice_tutto è proibito tranne l’amore_ ma l’amore è un acciarino…
*
e la ballerina danza su una gamba sola,
e la musichetta continua a girare_ ma si ferma
fra qualche minuto.
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