Foto di Carmine Petruccelli |
quali
notti innominate,
quali
vesti indosserò per coprire il mio sangue,
quali
semi vibreranno nelle mie mani
povere
invano…
la
rovina è facile nel cuore
quale
fiducia in una ricorrenza di arabesche.
quale
ardente novella
quale
frode forse tu hai dentro.
i canti del gioco
i canti del gioco
hanno
brandelli di panni variopinti
e
danno feticci vivi_ io ero un prisma indifeso e
la
parola era la mia sintesi perenne; per gioco hanno
spezzato la mia vanità perduta _
e hanno
e hanno
riscattato le mie leggi. il mito è il più grande
sacrificio del pensiero.
sacrificio del pensiero.
e allora io prego
_portami in un giorno di sole dove i
fiori maturano iperboli di canto_
*
voi
che leggete e vi beate
dei miei versi:
dei miei versi:
solo
la pazzia li ha scritti e forse un cuore ostinato.
voi che leggete e vi beate_ le piume della poesia si
sono disperse in me_
voi che leggete e vi beate_ le piume della poesia si
sono disperse in me_
come
in voi.
e la poesia garrisce e piange, e tracima
e si decanta come il vino e si allerta per
un rogo inoffeso. voi che leggete e vi beate_
e si decanta come il vino e si allerta per
un rogo inoffeso. voi che leggete e vi beate_
non
sapete di quale tormento.
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