1
Paura di scrivere parole,
il pittore s’inerpica verso il trapezio, non teme
il non avere unità di suono
e dall’alto getta colore a secchie: gira la
giostra gira una bella
canzone è come un terrazzo affacciato sul
tempo sognato.
Paura di scrivere delle
case delle città
la parola guerra la più facile e terrificante
del mondo. E l’amore mi si annida nel petto. E’una talpa l’amore
mangia il raccolto da sotto, segretamente
è pestilenza, è una magia pura.
Porta la mia anima fra le mani, potrò
essere il guerriero che fui? Paura di scrivere la varietà tanto chiara
E diviso andai per cercare acqua. Oh
tamburi della banda, oh clarinetti fastosi,
oh amori elementari, ero io stesso il
mio vestito!
il mio corpo un sentiero infelice che
vado di malavoglia
Pagare in contanti – essere una fornace scintillante!
Pagare in contanti – aprire l’uscio e le orecchie al baraonda!
Suona clarinetto suona. Il tuo
ribollire è preciso
al mio riposo. Batti tamburo batti –
sei
tu il mio muscolo cardiaco.
2
E attendo il vespro che di già vidi
moltissimo
gli occhi mi divennero tizzoni. Mare ove fluttuano le sirene delle navi,
ah potessi imbarcarmi, avere una
livrea, la mia anima è
fatta a pellicole e squame. Pagare in
contanti...
Sono una riunione di culmini
Credo la mia fede in ogni poeta -
Non scrivere, non scrivere -
stanchezza di essere fiume - non scrivere non scrivere -
Fiore femminile della mia antica
mancanza, il mio cuore raso al suolo è senza documenti, offerte di lavoro
Certificati di dolore ad honorem,
fiorisce sulle tue labbra nonostante un cuore non possa
Fiorire propriamente, così carnale,
pieno ti scadenze, verbi
Aggettivi, di quella mia infanzia di
cui non ho altro udirti.
Fatto di povera materia mortale e
senza senso
Che non sia del suo essere nocivo - ogni
cosa è omicidio.
3
Paura di scrivere parole
Ma sulle tue labbra i mistici hanno
visto
Aperte le pietre e il sangue ai
Piedi di San Giovanni Dei Camminanti,
Ay, cattedrali di silenzio, fuochi miei bianchi -
Torna alla sua intimità di
giuramento, verità rivelata nell'amore,
lontano dall’ombra di lupo del tempo lupo
Ora sei la notte, quando le tue mani
abbandonano
la rosa del tuo ultimo lavoro
guerriera fra gli specchi – vita –
Notte, notte vecchia, con un carico
stellante e dolce
Otre d’aria per i poeti poveri e i bambini –
La terra si fa,
la fai – allegria e assenza, li udii chiamarti Cerere
(perdoni la loro bestemmia,
monsignore) O Eleusi dolce, O dolce Kore -
Era solo un modo diverso
di chiamarla amore.
wow!!!
RispondiEliminaCon "Wow" intendì il famoso Liquore all'uovo e marsala?
RispondiElimina:-)