giovedì 7 luglio 2016

il volo e l'es

Il Volo_Il Volo



















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non amavi davvero la pittura, giovane danese... conoscevi altari di finestre... 
gli occhi arrossati erano gigli biancastri...

ma l’olio si frange in comete sul
pan di segala della tela_ chiamo versi
briciole ai miei piedi, un regno, una vita di margini e frangenti... 
un ruscello di fuoco sulle ceneri sabbiose del sangue
e fu notte e fu mattina, come in una favola antica -
il tempo della tregua, perde 
valore l'improvviso, la freccia scoccata. 

                           no,
tu amavi quelle palme di olivo
nei suoi occhi
i frammenti, polveri di clessidre ad orologeria…
sacramenti a ore appesi a vetri
di cattedrali deserte;
il fuoco lento di una pena sanguigna fece immortale ______quella notte di mondo…


                                                                        che sarà quest’uomo che va e
                 s’indora la sua sede, la sua stella improvvisa,
quest’uomo di voglia, di gioia paziente e che fatica…
cantavi a dio il tuo male nella terra, forse sgretolasti una
                                risposta alla sua chioma fulva di pensiero;
                                                                                     come un cardine

al ciglio delle notti, tu forse 
avesti una tua risposta.
amasti vasi vuoti di versi trascurati da un lucente 
silenzio…

*
ma, sopra ogni cosa, questa poesia
scritta prima che fossi. cent’anni corsi da uno strato
e l'altro del verso. arenati fra la lampada 
e il tuo viso, la camera sul porto delle idee. approda a un imbarco il cuore 
sepolto...

*
grazie di aver messo un filo di inchiostro
sulla mia bocca, nel guizzo radioso
l'impeto d'ebano; muore anche la morte... 
è l'ora 
delle candele... sono

qui spesso, a dare il senso a ogni scopa   del villaggio. vieni a trovarmi, qualche  volta.



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