Foto di Carmine Petruccelli |
Piantarsi
di punto in bianco
a questo
approdo di fortuna
scrivere
tre quattro versi che
non sanno di infinito
facendo
finta come al solito
di essere
un poeta
fingendo
di avere queste mie mani
_stanche
dall'uso dei suoni_
fingendo
che la finestra sia
mezza aperta
come nel
famoso gioco
dei calici_
contro il
verde del sole in tumulto
e invece
le tende pesanti
che il
tabacco ha ingiallito
_come le mani_
le mosche
che
ronzano senza fantasia
eppure
vibrano di carezze
alle mie attese
gli occhi
da svuotare nel secchio
dell'indifferenziato
qualche
libro ancora mi avanza
di bruciare
_mi
pagano per farlo_
assieme
alle preghiere per la sete
imparate
all'angolo di un vecchio
errore
sopra una
gioia cristallina
gli occhi
da svuotare nel secchio dell'indifferenziato,
sì
sì
Mamma mia, ti sei immortalato Elia!!!! Sono un mulinello accattivante e feroce questi versi.
RispondiEliminaE tu poeta autentico fino al midollo continua pure a fingere di essere poeta pero' non pretendere che io ci creda. Baci
Mamma mia, ti sei immortalato Elia!!!! Sono un mulinello accattivante e feroce questi versi.
RispondiEliminaE tu poeta autentico fino al midollo continua pure a fingere di essere poeta pero' non pretendere che io ci creda. Baci
quando riesci ad essere così espressivamente sintetico, sei grande!
RispondiEliminaGrazie, belle sognore!
RispondiEliminaelia