sabato 20 febbraio 2016

presso i bianchi fiumi

Foto di Sara Capomacchia

















*
presso i bianchi fiumi - 
sveglia alle 2 del pomeriggio
caffè
punto le bandierine sulla piantina per non perdere le staffe _dove sei, carnevaletto?
colpo al cuore delle 2 e 30    arrivato un po in ritardo
sulla tabella di marcia.
sigaretta    fra le rapide del pensiero
fumata a metà con il vecchio penitente
il dolore

_fiori di semicrome sfioriscono nei suoi occhi_

la lampada mette alla prova il mio silenzio
delle 3 meno 20, non è forse ora di indossare il saio?
ma non fa sul serio, forse sono stato santo per un po.
inonda il tinello e lo disgrega
nella radiazione brillante  della mente

un trucco di luce ben riuscito.
sono le 3 e 10
caffè, sigaretta, il vecchio penitente mi dice va al diavolo neanderthal_
fiori di malva negli occhi del barista, beve un tè di mate
alla menta e si coingeda, le
3 e 20.
*
alle 3 e mezza il diretto per paradise_neapolis sotto il ballatoio
affacciato sul giardino del convento, da una parte.
caffè, sigaretta e lo specchio da lucidare con la lingua,
 prima che bussino alla porta
quelli dellesercito dellillusione

per chiedere se sono davvero io il poeta di cui non parla nessuno
e che parla di sé ovunque.
lungo un sentiero battuto dal vento
fra il bagno e la camera da letto, il mulo della disfatta
rumina fogli di canzoni,
lo stewart mi fa cenno di seguirlo, svanisce nel deserto del desiderio;
funi di seta nei suoi occhi dacquario_ e nei miei le forbici
della preghiera.
je n'y crois pas, cepandant, pleure.

4 meno un quarto il frullo di un 
colombo nella tana di fianco,
e fuori è calato il coprifuoco della bellezza_ voi tacete pure la verità_
lo spettacolo circonda troppo presto il tuo cuore
vaper la mia strada, se vuoi, è il nuovo luogo
dell
infelicità la felicità_
augurati che sia la cosa più sbagliata. 4 e 20
ho labitudine di mettermi a scrivere  alla 5, cinque e venti circa. puntuale, per linvenzione del tempo,
con un bicchiere di vino alla mia sinistra 
e david che gioca ai dadi alla mia destra_ poeta delletà del piombo_
venature di ibischi nei suoi occhi.
ogni volta che gli dico di tralasciare la metrica lui
mi canta la nenia
della fortuna e
mi prende in giro: ho una strana pronuncia
 dice__ simpatico il tuo canto funebre_ e
guarda, grazie, lo so_ siedo sulla mia sedia ,
 ho già scritto 20 idilli negli ultimi 6 giri dellequatore. uno parla di te, ma lo leggerai solo alla mia morte.
*
nella spina verbale del   verso 
rose ignoranti -
 la leggenda dell'uomo e del suo
iper
e sono appena le 5 e prendo il mio caffè bollente
 vetro di fiori di malva  negli occhi 
 di antoine.
e fumo la mia sigaretta.






Nessun commento:

Posta un commento

I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA