Foto Storica di Cascano (CE) |
al caffè lungoceano
hanno imbiancato il muro della poesia __
altri lo imbratteranno e poi sarà bianco
e poi lo imbratteranno con i nostri nomi.
questa è la terra santa_ un suffragio di luce alla
nostra ripa forzata.
né realtà né sogno, qui abitarono aleksàndr e alda e
garcia
ardiamo tutti di una grande certezza_
in un dirupo immortale_ quando vi entrai mi
accolsero gli occhi dei miei figli, oh quanto vi
amai,
e ogni giorno divento padre, e mi divora l’urlo inanimato.
al caffè lungoceano non ci sono luci
ma solo cirri e stelle,
con un violento grido rotante.
solo il vento. e i pescatori bevono al banco l’infuso dell'ascesi e ci vanno
a dormire le
navi, laggiù dove morivamo dannati
e non avevamo
più vesti se non il fiore crudele,
il fiore intatto che chiamano
per sempre.
il fiore intatto che chiamano
per sempre.
il mio cuore hanno estirpato di ogni frutto, signore,
è
la malerba che ora mi cresce nei capelli
e nella mia fatica:
non conosce la tua lingua.
impara la solerzia di queste erbe che hanno sepolto la
mia lingua, signore.
quante strette di mano si ribellarono, ne facemmo
molli cuscini
fradici di fede e di errore.
quanti avidi occhi gettati
nelle occhiaie incolte delle carrozze,
perle sul dorsale della sera.
qui a volte vengono a riposare i treni.
i poeti non sono bene accetti, bevono recitando le poesie
di charles.
*
sei entrato l’altrieri, piccolo melo,
e benedico la tua prigionia,
sei l' esempio della mia bellezza, l'ennesimo di una cifra di suono
che più non conosco.
sei il labbro della parola di dio,
che più non conosco.
sei il labbro della parola di dio,
per questo impasto di risate che ho nell’anima
e mi riparte da ogni albore,
cercando il tentacolo di medusa del tuo sapere che è
la mia scienza infinita.
ebbro di una parola
<<dove >> negli occhi e forse pronunciasti
un’amicizia senza ossequi,
schierando tutte le mie ombre. lascia che alzi le mie distese al sole;
ogni cosa _è vicina
alla gioia, _______levando l'immagine della
sapienza da un discorso di pietra e mi
addestro alle inutili salite.
ogni cosa _è vicina
alla gioia, _______levando l'immagine della
sapienza da un discorso di pietra e mi
addestro alle inutili salite.
al caffè lungoceano si
rallegrano con poco e
rallegrano con poco e
cantano le rose nel mio respiro ogni giorno_ ascoltano il mio placido sonno,
non posso vibrare come un falò puro
e prego gli dei e canto la luce e
non posso vibrare come un falò puro
e prego gli dei e canto la luce e
mi abbandonano su un’ansa a tremare di
bellezza.
bellezza.
ti raggiunsi mentre ti scortavano alla
porta - piccolo melo, al mio argine esangue, dissi e mi seguisti, tintinnando le tue monete e
un
porta - piccolo melo, al mio argine esangue, dissi e mi seguisti, tintinnando le tue monete e
un
fiore di gelso rubato al
giardino di dio.
giardino di dio.
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