domenica 12 giugno 2016

museo


Ivan Graziani_La Città Che Io Vorrei_



















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ti aspetti da una poesia che sia un trattato di poesia
ti aspetti da una pietra lì scritta che canti
ti aspetti in un museo di incontrare clio che si frigge le uova in un angolo
con la radio spenta mentre canticchia l’aida
e fuori dal rosone gli alberi si chinano al fluire dei soldati e la tramontana
ti aspetti che nella musica ci siano saltelli di rane, scoppi di fischi treni che sbadigliano
e i boccaporti spalancati, nel furore che lacera l’animo
ogni cosa è esattamente ciò che sembra
tutto ciò che luccica puoi chiamarlo sole.
la poesia è una astronave_ serrata da un cerchio di fauni_
_reparti in tempesta assaltarono le torri della cittadella_
l’arte squarciata fino alla pelle del colore_
spaventata e allegra di presentimenti mai avuti_
pesare ogni parola?_ogni colpo di scalpello_ uno scultore sa danzare
sulle punte_ ogni ballerina deve scolpire un david
prima del canto del cigno. la vita facile o la vita felice!

torcete il collo ai polli perché l’arte non sia sopraffatta da stie
non date fiori ai mercanti: la follia fa crepe nel tramonto -
aridi come una vergine di pietra!



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