martedì 26 aprile 2016

ma in falsetto

Copertina del disco "Orsa Maggiore" dei " Pane"




















*
qualcosa scrisse in me
il niente di un germoglio, il filo di una conversazione
sull’olimpo delle figure, un registro_ prendere in giro me
che non ho mai imparato a leggere, fatto di viavai
sulla porta del bar, di grappoli di genti esauste ancor prima
di tendersi l’ultimo fiore del giorno, la miseria nella fonte, a specchio
i ragazzi innamorati della lieve girandola,
della prima partenza alla soma di voci libere, dei liberi
viavai dallo specchio alla miseria dei loro padri fra le rose del
bacile e quelle nell’urlo d’hashish sul bianco e nero 
del vecchio cinema.

scoprii che mia madre scommetteva
tutti i soldi del mio apprendistato
irridendo l’addiaccio di stelle alle mia labbra.
pagavano quanto potevano, in frammenti di quello
specchio





gli uomini di due lingue: è l’ultimo prezzo?
fra le spine, sui sassi_ sotto il vecchio albero i figli in lacrime
per il gioco rotto del tempo.
fra le poche galassie, fra i quanti ai bordi dei viali…

il giorno nel fiato la sua stella pura
ovunque l’idolo delle piazze il suo di purosangue.

*
una bandiera? un fiore straripato
incontro al
niente di un germoglio. \\ annega con me, tu che leggi \ è il rumore 
di un cosmo  mentre nasce, \ ha lo stesso lamento dei gatti in
amore, \ è il parto di una stella \ le mani su di un violoncello percorso con un
refolo di sudore:
il golfo degli ideali muto
come deve
il sapiente alla sua
musa.\\







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