domenica 1 maggio 2016

dies irae




Dies Irae _ Formula 3





























*
questo è il tempo della gioia.
benvenuti.
è il tempo dei duomi caduti sopra le ali dei
piangenti a ore

ogni verso scritto
canta la fede perduta_ crediamo ad ogni cosa, benvenuti all’osteria delle fate,
benvenuti_

il
giorno
dopo il giorno dopo il giorno
in cui si inseguono
variamente martedì e venerdì di pulviscoli_ sembrano stelle, sono il ghiaccio
sul fondo del bicchiere_
intrecciati a mano sabati di mezzelune lunedì con
caffè musica al cafè centrale  sotto il ponte della miseria
contro cammini di rabdomanzia senza parola
anche la sete è un segreto
che ci porteremo nella fossa.
ah se si potessero vedere le idee dei
nostri altari pensanti!
quelle ampolle di vetro, l’acqua fragile, cambiando la critica
al richiamo delle soglie.

*
e come il gigante dai capelli d’oro
golia lo chiamano
anche noi avremo un’armatura traboccante
saremo catturati per sempre da un
gonnellino di papavero, ci chiameremo tutti gauguin e tzara, de andrè.
anche noi come lazzaro saremo guariti dai mali della terra
noi come dino campana ameremo
le mani dei paramedici
mentre ci sfilano l’orologio dalla lingua_
da ora in poi non ne avrai più bisogno_
noi come dylan, thomas, non bob_
avremo chitarre di versi al posto dei capelli_ uno biondo l’altro unicorno
ma da te in poi amo l’oro e farò la mia guerra
con quel credo ai talloni_ sia nero o verde come il bavero delle serpi
io canterò l’oro fra le maglie della mia
fioritura.

*
a lungo hanno cantato questi fiumi, chi sono io
per tendere un ponte tra le due sponde?
nell’armonia dei flussi
prima che il nostro sangue sia scolpito nella freccia di un arciere
e danzeremo sulle bandiere di
braci. 










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