domenica 24 gennaio 2016

forse io cercai... (leggendo un passo dei vangeli gnostici, guardando una fotografia di C. Petruccelli)


Foto di Carmine Petruccelli















1
forse io cercai
un luogo in cui la poesia non
potesse
amarmi nè abbandonarmi_  
sopra a una voce di lacrime sveglie,
a una croce
piegata al respiro.

ma non lo scorsi, e forse con i miei occhi
la morte non mi ha più toccata.

fui felice per giorni, per anni
povera follia, povera alda, che mai avrò dimora.

e fui giada trafitta
sopra a un telaio di gocce tremule
di versi, ogni notte i
miei ospiti lo distruggevano.

e fui poeta.

2
passavano nella mia
casa. mi offrivano vizi di suono
menzogne funzionali alla mia lontananza_
qualche volta mi rubavano i soldi
ma ogni giorno io mi sveglio
e li benedico - i poeti, quelle fughe di argilla piene di causa
e di fede.
erano accenti di fuoco sopra al mio sesso
in cui dio germogliava   i loro frutti     

a cui egli si chinò per un facile ricamo di
tenerezza,  crederlo immortale

questo spoglio letame che è la mia vittoria
sulla morte.

nuda  come tutte le donne
sono scivolata in un delirio purissimo,
_e che non mi abbandoni_

poesia fu un calmo stagno in cui
non divenni ninfa
e non fui narciso, e simile a
un avvento di prime luci
nè cuore inerme di genti
- eternamente adolescente -

ma un povero diavolo
come te    che ha pagato
per un calvario che non ci appartenne,
uno specchio limpido,
lontani da dio e dai miei regni antichi
che non ho mai visitato.

3
amore, tu che hai visto con le tue mani
la profondità dell'anima mia
e non mi hai temuta

cantala per me
questa parola infinita nel momento di un ventre
che non  può finire:
tutti vi bagnammo le dita, per amore o per ferirci,
_io credo _
prima di salire
sulla croce per sempre.





Nessun commento:

Posta un commento

I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA