venerdì 29 maggio 2015

Deriva del tempo




















I
Il sangue è diventato cenere,
quasi non me ne                 accorgevo
Cosè accaduto
Perdio!
- uno scoiattolo azzurro azzurro il desiderio facile dirlo
Per te ma io che centro con questa
transustanziazione
della parola? Io quando ero un poeta
ma le cose erano diverse, ad esempio mai ci saremmo sognati
di scrivere amore nei nostri versi.
Scopare vale come una messa . ci si diceva
Per chi crede come si crede che ci sia una proposta
Qui adesso più bella dellinestricabile
Maretta delle piazze

II
Nel giro di un caleidoscopio – cos’è accaduto cosa?
Puoi ricavarne un ottimo sapone
Dalla cenere
Bada a lavarti le mani
Prima di strappare il saio di sacco, e il riso dalla    
bocca dei morti
E poi non ti ha mai donato
Ti preferivo con luncino alla destra e la benda
Calata sullocchio anche se vedevi bene con entrambi
<Non mi hai mai convinta
Di quellamore ----------------------- né mai ti persuasi del mio
E ho dovuto credere che tu fossi il discendente di
Una antica dinastia di pederasti
Ma nemmeno la coroncina di stagno ti calzava
Perfettamente.
E ho potuto lasciarti.

III
Ogni mito ti cade dalle mani
Il giorno prossimo al diciottesimo
natalizio
E cullavo fra le mani  degli occhi i lecci dinverno sbiancati
A furia di chiamarli preghiera.
E solo damore ci si poteva accusare.
Come figli ai padri
Come bastardi solo noi per tanto somigliarsi al vento
Ti va di fumare a metà una sigaretta?
Di che colore sono questi miei occhi così arrendevoli
Gracili, così verdi e neri e
bianchissimi?

IV
Come noi ne saranno rimasti un paio
Di decine di migliaia - ma non è che per questo mi dia delle arie -
Vorrei porre il mio cuore
contro il tuo
rosso vivo contro chermes . petali di una stessa
Rosa vagheggiata___________
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