venerdì 1 agosto 2014

Unlisted











Eurialo, (non oserò il tuo nome d’ufficio,
- preferisci_ Niso, Ester?)
Certi amori vanno protetti                                                 più che altri,
vecchio belzebù. noi due capaci di
dividerci anche
la noia nei giorni mal vestiti senza premura e meta e urgenza
né un bicchiere a dire – ti amo notte_perspicace notte -

un portamonete con il tabacco dentro. beviamo alla fontana dei cavalli e un
calcio al muro, altro che sangue,
senza darci la mano.
sorridi alle mie parole focaie, ma non ti
allontani, ti scaldi al mio fuoco.
L’inverno sulle picche delle inferriate del parco civico -
mi ricorda certe cartoline che mio nonno
spediva dalla svizzera.

quello che serve, l’ho sempre detto,
è qualcuno disposto a pagare il prezzo intero
dentro questa vaschetta di cristallo
per i pesci – voi ed io____________- ______________dovremmo -
che chiamiamo amore, pagare il totale senza ricompensa,
nemmeno suggerito dalla
grande parola.  e i cardini del frigorifero cigolano
  - a me le ossa a me il lardo –

il prete ha detto che è
male, molto male per la mia
anima. Via per i piedi, strappata, soddisfatti?
nel crollo di carbone vivo dove qualcuno ha scritto
i nomi di tutti i santi, e di
tutti i poeti.

cerco voci negli specchi – argento taciturno –
dentro agli occhi delle donne;
con quelle che ho avuto è stato in qualche modo tentare di rientrare
nell’anatra farcita, è una gran cavolata,
diapason di portenti
negli slarghi o nei fossati, io
preda del giglio acuminato, ogni giorno risolvo
il cerchio e sono partorito –
ti auguro ogni male.

fare bianca la notte, diventare quello che  tutti chiamano
gente, passare sul  corso inosservati
più dei manichini
dietro i vetri, Ebrei, Islamici, Induisti, bagnati
dalla voce di Buddha
e tu, donna, che prolunghi, sfilando
il profumo, la follia dei cieli – puttana di 4 figli – ho solo
due banconote da 10. e le messe in
suffragio costano di più. Ben più che una festa di
coriandoli a natale.

ogni libro è vuoto, buono per raccogliere
quelle belle foglie in autunno.
quello che _ serve, ecco, è qualcuno che
sappia fabbricarsi la carta da sé
trovare la sacca dell’inchiostro nelle seppia, uno come noi, bell’amico. notaio
che ti presti a firmare con il sangue quello che ho scritto
con mille fili di seta.  il poeta scopre ogni
giorno il codice

della terra, ricopia dubitoso la frase d’oro
graffiata sul cuore degli

 uomini - accattoni, ___Mendeleiev, Safa Surfers ___la prima doglia del ventre

e le sibille nel folto degli inguini
ridono, licenziati i servi.
















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