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Abbiamo Anche Un Nome Diverso. Non Ti Rassomiglio.

Non Ho Avuto Forte Come Te

A Che Vedere Con Il Vento,

Lì, Sulle Tue Travi Di Chiatta

Grinze, Increspate Come Un Foglio D’imbarco

Non È Mio, Ho Dovuto Difendermi – Io Non Ho Mai Solcato

I Limiti Del Bosco.

E’ Il Mio Signore Che Me Lo Ha Proibito.

E Tu Non Pieghi Il Capo All’altare

Della Poesia.

Preda Della Rena E Del Sale Che

Scorticano Come In Uno

Specchio, Le Mani La

Corteccia Che S’è Fatta Alla Mia Voce

Fino A Questa Primavera

Sull’ultimo Davanzale

In Cui Maturo I Miei Frutti Per I Visitatori Del Monastero

Il Prossimo Autunno Arderò Il Fuoco.

Sarò Una Divinità Egizia. E No, Non Ci

Somiglieremo, Rivolo D’acque

Pensose, Zampillo Sul Tremolio Dell’arcolaio

Abbandonato Nella Tua Anamnesi.

 

Il Colore Della Fiancata Viene Via Da Sé,

Come Il Resto

Delle Cose Apprezzabili

In Genere, Nel Cammino Di Un Uomo.

Si Fa Impreciso Dall’azzurro Al Bianco Delle Ali Di San Gabriele

Non Scongiuro, Ovunque Io Dimentichi

I Miei Insegnamenti.

Non Ti Rassomiglio.

Da Quando Ho Tagliato La Mia Treccia Rossa Come Gli Inferni

Che Era Per Me

Quello Che Di Più Valeva Sulla Terra:

Le Poesie Che I Poeti Non Scrivono.

Le Note Che L’organista Della Chiesa Oggi

Non Ha Suonato, E Non Sapremo Mai Perché

La Mela Che Non Hai Mangiato Ed Eccola Lì Sul Tavolo, Fra Gli Dei E Mirabili

Pezzi Di Artiglieria Da Corredo

Tutto Ciò Che Taci E Che Sei E

Che Nel Mio Cuore

È Il Climax Che Sale E Ridiscende Dell’albatro

Che  Ha Volo

Di Maestrale E Grida Nel Mio Grido

Tutte Le Grida Che Ho Tenuto Fino A Diventare Una Commedia

Gioco Sognante Per I Ragazzi Degli Aranceti

E Niente Resta. Una Trottola Spuntata

E Niente Resta.

Non Ti Rassomiglio, Piccolo Fiore Di Rugiada,

Vecchia Lattina Segata In Due Per Provare I Coltelli Di Quel Vecchio Spot

Che Non Posso Prendere Fra Le Dita

Potrei Ferirmi, Ma Ad Ogni Modo ( E Nel Caso Dei Coltelli)

Con L’incanto Dei Miei Occhi Di Cui Il Lusso Fiabesco -

Manderebbe Il Grande Impresario

In Bancarotta.