venerdì 21 marzo 2014




I

Povertà, Povertà Quanto Ti Ho Invocata,
Miserabilità, Per Pietà!

Nelle Notti Ai Margini Dei Botri In Cerca Di Ginestre Per Le Ghirlande
Ti Ho Invocata
E I Rospi Da Arrostire A Lemma
Di Fuoco Senza Gesto

Io Resistere Nella Mia Nudità Di Piccola Cosa Increata
Che Mi Fa Simile Alla Ruga Che Sdrucisce
In Due Il Toppo Senza Vita

Della Quercia,

Uguale Alla Vigna A Dio. Alla Strada Che
Uguale A Un Poeta
Si Fa Beffe Di Noi Perché Quando Parti Non Lo Sai,
Nessuno Ti Dice Che È Un Cerchio.

E La Luna Ha Il Colore
Del Vino Stanotte, Cala Nelle Giare Della
Gente, Luna Da Signore Degli Anelli
Bevi, Bevete. Il Sangue Di Cinzia_
Fiore Di Camelia
Il Sangue Di Lucia_Foglio Di Lino Bevete – Bevi
Per Emilio E Nicola E Giovanna.

E Sputo Sulle Tombe Dei  Mie Avi,Perché
Questo Ci Hanno Insegnato

E Sul Volto Della Madonna Delle Rose
Perché Questo Ci Hanno Insegnato

Guardo, Rimpicciolendomi, Un Boccolo Di Fuoco Seghettarsi A Potere
Chiamare Questa Notte Vastissima,
Come Le Terre Dei Poderi Oltre Il Cancello
E I Pescherecci
Navigati Nei Libri Di Avventure.
Dove Tutti Hanno Un Nome Davvero Appropriato
Non Come Nella Vita Normale.

II

Nella Borsa Del Portalettere
Non C’erano Abbastanza Endorfine Per Me Stamattina
E Ad Ogni Modo Non Avrei Avuto
Tempo Per Leggere
Così Ho Deciso Di Aprire La Vecchia Cassetta Di Sicurezza.
Ho Indossato Tutti I Tuoi Gioielli
Sembravo Lo Stand In Una
Vetrina.

Un Santo In Processione. Una Donnaccia.
Una Specie Di Divinità Marcia.

Poi Una Maschera E A
Mezza Voce, Con Una Mela In Mano Bella
Grossa To Be Or Not To Be Or Not, Folle Folle Amleto.
Ma Io Sono Ofelia Impazzirò Di Luce Come
Il Monile Al Collo Della

Zingara, Dormiva Nel Giardino Della
Bombolara, Cullata Dai Venti
Abissali, La Svegliai Per Chiderle Di Mio Fratello
Tramutatosi In Gazza Lieve, E Leggermi
 I Polsini Della Camicia, Come Si Usa,
Come Si Usa.

Intorno A L’una Hanno Bussato Alla Porta. Il Postino, Una Lettera
C’era A Ben Vedere E Non Ho Fatto In Tempo A Svestirmi
Così Gli Ho Reso La Mia Mela

Due Righe- Vieni Presto A Trovarmi,
I Pruni Selvatici Sono Fioriti.

III

Strano Che La Parola
Povertà Faccia Rima Con Libero
E Zero Con Vero. Ho Così Tante Perle Da Scontare, Legato Alla Catena
Dei Giorni
E La Forza Di Una Idea Annichilisce Se L’aria Piano
La Ventila. Povertà. Zero.
E Ho Venduto Tutti I Gioielli Per Comprarmi
Un Saio E Un Cestino E Un Paio
Di Zoccoli Di Legno Di Ulivo
E
Ora Giro Per Le Strade Del Paese A Parlare A Salmodiare
E A Scroccare Vino. Nel Vino Sta Il Discorso
Santo, Questo Ci Hanno Insegnato.
E Dico Cose Un Po’ Copiate
Ai Vangeli Apocrifi, C’è Persino Chi Si Stende Al Muro E Nel Sole Mi Da’ Ascolto.

Sagge Apostrofi Agli Avidi Di Cuore. Ai Cacciatori Di Soli,
Alle Monache, Ai Pederasti.  "La Struttura Alare Del Calabrone, In
Relazione Al Suo Peso, Non È
Adatta  Al Volo “ E Il Calabrone

Lo Sa, Lo Sa Bene, Perciò
Trova Il Volo. Cose Di Questo Genere,
Cose Che Né I Nostri Filosofi Né I Visionari, E I Vati
Tanto Per Fare L’occhietto A  Mr. Einstein,
Eppure Al Ciabattino Ha Dato Molto
Da Pensare, A Resèro

Ha Ispirato Un Cielo Di Ametista, Al Pittore L’ Avvio Predestinato, Per Anita
Ne È Rimasto Ancora Un Coccio. Che Dio Vi Abbia In
Gloria, Amici Miei, Pezzi Di Carta Vestiti

Dalla Mia 

Scrittura; L'Agnello Ha leccato il Muso Al Lupo. L'Agnello
Ha leccato il Muso  Al Lupo.








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