Aspettando Godot di Claudio Lolli |
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anni
di rotta fra i contorni…
lo
stabbio etereo, un cavallo dice io so_
e al
vento dice io sto - nella corsa...
non è
che proprio lo dica. si fa capire, ha il dono del nitrito.
i
camini parlavano
la
lingua di bacco, il formicaio
in
solennità numerata
che
non mettano fuori le antenne prima dell’assoluzione, poi gli avanzi
qualche
penna di chimera_ loro non amano
la carne
di allodola e il canto del cigno sulle punte
del
giullare. e poi le piume si sa son leggere, non ti restano
sullo
stomaco. certe volte invece si dovrebbe solo la danza
la fiamma della bugia che danza...
la fiamma della bugia che danza...
*
sorci di rogne agli ordinari tramonti
il lupo alla sua costellazione
- con i denti serrati attorno al silenzio
prega il tuo dio che si tramuti
in agnello, che si presenti
belante, umido di luce, avvinghiato
a qualcosa di impossibile: la fede per
noi uomini di fede, di folla, all’amore, noi
uomini di
fallo; due dita d’assenzio, richiamare
fallo; due dita d’assenzio, richiamare
a galla il dolore
in
stile progressivo, l'ugenza dello stile, dire in
mille parole, cento parole
quello a cui ne basterebbero 3...
mille parole, cento parole
quello a cui ne basterebbero 3...
c’è
il serpe che strimpella l'adeste
fidelis in un angolo,
il suo lamento per il giorno spezzato_ nel cubo di rubik,
fidelis in un angolo,
il suo lamento per il giorno spezzato_ nel cubo di rubik,
tutti i pesci vengono al pettine. (questo non è un safari, né lo zoo
delle ore_ e comunque non l’hai
l’invito, tu...)
delle ore_ e comunque non l’hai
l’invito, tu...)
ero venuto
per vedere io pure, come voi a vedere
il sasso di pelle di tonno
fatto dal masso figlio del re /o del se/o
del sè.
a carbone pieno_
ero venuto per vedere io pure a vedere
il drago ruspare fra i conigli
dei prestigiatori_
il gioco dell'oca metre depone il mondo _ma era solo
una cintura slacciata, sangue fritto abbandonato
come il "sempre" dei ragazzi.
il drago ruspare fra i conigli
dei prestigiatori_
il gioco dell'oca metre depone il mondo _ma era solo
una cintura slacciata, sangue fritto abbandonato
come il "sempre" dei ragazzi.
*
e allora lasciate che vi canti questa filastrocca _ che io vegli stanotte nella mia macchina da scrivere...
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