Copertina del disco "Orsa Maggiore" dei " Pane" |
*
qualcosa scrisse in me
il niente di un germoglio, il filo di
una conversazione
sull’olimpo delle figure, un registro_
prendere in giro me
che non ho mai imparato a leggere,
fatto di viavai
sulla porta del bar, di grappoli di
genti esauste ancor prima
di tendersi l’ultimo fiore del giorno, la miseria
nella fonte, a specchio
i ragazzi innamorati della lieve
girandola,
della prima partenza alla soma di voci
libere, dei liberi
viavai dallo specchio alla miseria dei loro padri fra le rose del
bacile e quelle nell’urlo d’hashish sul
bianco e nero
del vecchio cinema.
del vecchio cinema.
scoprii che mia madre scommetteva
tutti i soldi del mio apprendistato
irridendo l’addiaccio di stelle alle mia
labbra.
pagavano quanto potevano, in frammenti
di quello
specchio
specchio
_
gli uomini di due lingue: è l’ultimo
prezzo?
fra le spine, sui sassi_ sotto il
vecchio albero i figli in lacrime
per il gioco rotto del tempo.
fra le poche galassie, fra i quanti ai
bordi dei viali…
il giorno nel fiato la sua
stella pura
ovunque l’idolo delle piazze il
suo di purosangue.
*
una bandiera? un fiore straripato
incontro al
incontro al
niente di un germoglio. \\ annega con
me, tu che leggi \ è il rumore
di un cosmo mentre nasce, \ ha lo stesso lamento dei
gatti in
amore, \ è il parto di una stella \ le
mani su di un violoncello percorso con un
refolo di sudore:
il golfo degli ideali muto
come deve
il sapiente alla sua
musa.\\
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