_fratello_
Foto di Carmine Petruccelli |
lontanamente e nella
cruna
e nel dirupo
scritte
in bianchi fading le pagine errate che suonano
_vesti
di seta_ il motore sacro che avrebbe dato gratitudine
avrebbe dovuto_
allietano il cerchio della
mente rapido i fogli bianchi... le carole assurde
allietano il cerchio della
mente rapido i fogli bianchi... le carole assurde
difficile
pensarne uno perfetto_ spendersi in rade esistenze
ma
a chi importa…
meglio
la forma del vaso: non si sbaglia mai
quando
si pianta un’ansa di rose_
nel vento… in un
canneto di organo...
ah… daverro potessi!
la poesia ha rovinato
ogni rivo in cui ho
immerso i piedi… ma posso chiamarlo
rivo, allora
grazie,
poesia. non potevamo permetterci altro
che
un orto di legumi e qualche roseto, sì.
affacciato
sull’oceano, e fu l’unica nostra vera tristezza
il
quieto andare delle culle vili
infanzie
ninnate invano_
difesa?
desiderio? un verde tossina che
potrebbe
risollevarci dallo spasmo di una stella ponderale…
no,
*
niente
di tutto questo
un
foglio di carta, una biro mezza secca_
sul
tavolo di pietra
gonfio
di armenti al prato
il vino per compare.
ed eravamo soli al mondo
tutti i 7 miliardi e
rotti
tranne noi due che
camminavamo
mano nella mano.
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