alla maniera dei giovani
innamorati, per un'amica
Cover del Disco - Grace - di J. Buckley |
rabbia
iridescenza
ti
adoro…
ma non sono il tuo dio né la
popolana garrita
chi sa amare ma non sa dare_ e dice: i miei panni
poveri vestono il re libellula e la sua corte
libellule _ inutilmente non si scarni, reggia di
rettili!
quel tuo modo – tuo –
di cullare il capo e tutti i figli che ho lasciato a
piangere
sulle soglie del mondo_
mentre senti
in un canto, in un volo ardito, in uno scempio
di sillabe
un’ebbrezza
che ti impugna sopra rese di brine livide
prendesti il magma di una mia vecchia lama esausta
anche essa disadorna_ come le mie culle_
erano i miei versi di nave alla vela
_incantato in un prigione irreale più del giorno_
questa poesia che ti dovevo io negherò di averla
scritta.
tu mi darai in cambio ciò che mi hai sempre dato
felice di questa collaborazione
di cui nulla sai_ musa millenaria e il mio sarà uno
scheletro
di nostalgia sotto la pelle di settembri e pasque
che non ho avuto il tuo volto sulle mie risa_ fradice
di
bionda quiescenza _ invano.
rame per fili di seta?
sì.
rara come una perla di fuoco
indennizzi per vecchi incidenti che mai accaddero
- mutarono il corso del ruscello delle rane dove
non ti ho mai portata
per fare l’amore -
inventari di cambuse e giardini d’inverno sulla punta
di brillante
di questa terra di genti sfavillanti ineguali al mio
confine
tutto fu una rivoluzione_ anche la pasta con le lenticchie_
trovai l’acqua necessaria alle mie branchie_
amore è una parola inutile
anche le mie ceneri sono inutilmente perbene -
una volta poesia
era il nome delle genti… ho quei capelli di miele,
le labbra baciate da un bacio di sangue, e il mio nome
è ofelia.
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