1
Certo, è la vita.
Vedo.
Ma in tutta franchezza non me la sento
Di inchinarmi. Scintillano le
posate
Sulla tavola imbandita
Ho faticato a raggiungere la vetta
E nemmeno mi si invita
a sedere. Non merito forse un amorino,
per i venerdì santi -
L’insonnia mi ha spinto
oltre
Il bosco, siamo la gleba del cuore
tienitela la tua anatra all’arancia_____sillaba
per sillaba
Troppo compiacente per
indossare
Un’aureola, anche di questo
Mi hanno accusata, ma è
una cosa che non ho mai preso
Troppo sul serio.
Tramonti che dovrebbero
Tramontare – invece.
Ma una prima luce, piangi piccola
ninfa, piangi
Contro gli ultimi chiffon
2
Non è l’amore a far
soffrire, sì, ma cosa E lo chiedi a me
Che ho conosciuto ricciolitenebri
Di nome Fra’ Diavolo. Un chiodo
Penetrato nel ventre.
- dalla padella alla brace -
la Verità? ma toglierei quella maiuscola,
non ci ho capito un acca.
e le voci del mondo
mi
traversavano
una sagoma di finta bimba
poteva bastare
3
_________|__________
un ebanista sarebbe stato ostentazione, era
chiedere troppo
un turacciolo, una pinzetta da nuotatore
Tutto era già era
Servito sul palmo della mano.
scuotere un ciliegio
Ma giù – pietre nel fiume,
esangue battezzata
infermità___________
Di voi, questo _____mi viene?
__________
la caliginosa orfanezza
della poesia.
___________________
Sia maledetto chi mi darà
Da bere._________
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