I
Piano
sussurrò
pianeggiante
sussurrò qualche cosa
vecchio
come l’accaduto nei testi di collegio.
Come il
vento fa, come la paura
Un fremere
improvviso
Di gente
che si rintana dentro letti di fiume, dispense, grotte, cespugli di camelia,
interrati
Che
raramente parla e si fa udibile ondeggiamento dei versanti.
tenere
sotto scacco il sé nemico
battere
a macchina gli estremi dei legati
infilare
la paglia nei sacchi di lino
mettere
il verme all’amo
Hai
paura del tenebroso invitto? Che cosa vedi? Hai _varcato il
limite lievissimo della casa del grande serpente
limite lievissimo della casa del grande serpente
fregiato
di piume d’oro.
Un
magnificat alle stelle, io vi discendo e da queste montagne.
Non mi
sono mai mosso dal mio villaggio
Eppure a
me venite a chiedere
notizie
dei bronzi
Della
città leggendaria – io
sarò, essendo niente, quel che sono.
Andate
via, scocciatori. E più non domandate.
II
Lei
sussurra, aratro
vestito
con abili indumenti di signora,
di nero
come fosse un candore alle guance, ma nero, nerissimo
e il
nevaio beve tutta la primavera
piano
sussurra - dice – ti amo, io ti posseggo, niente posseggo io
ti amo
solo
parole appena nell’essersi
felice, nel fingersi del mondo
brogliaccio
difettoso, con che quantità di sicumera!
e non ho
più certezze del saggio, io.
solo frasi
sussurra
e non è
più che un brandello
di luna
dietro l’ampia coltre delle nubi calate sulle travi
il
puparo addormentato in una botte d’acqua santa
i pupi impapocchiati,
riposti
in
piccole casse di cartapesta.
Mi
scorta la ragione, mi rallegra vanamente
E ho nel
ventre un lupo d’argento
dai denti acri di cristallo
Sibila e
sussurra, sussurra e sibila,
È solo
in noi che siamo viandanti
In noi
erriamo, l’incolmabile
errore di essere divini,
Con cui
l’anima fa coppia e piange
Era così
bello, madre
Che gemo
nell’ultima calma della sera per averlo avuto in
una mano
Per quel
che non si ottiene, per amore
E per
cos’altro mai...
III
Il
convoglio ferroviario ha fischiato forte
disperdendo un banco di pesci,
in una nube,
come bianchi, radi _________________capelli.
disperdendo un banco di pesci,
in una nube,
come bianchi, radi _________________capelli.
Un
vecchio ha fatto un fascio di tutti i rametti di spini
La
quercia dilaniata in _____________due
da una
folgore nottetempo di notte,
alta,
serpentina fino alle porte della natura incorporea.
Piccoli
fuscelli fanno il grande falò
delle città di marzo - così poco ci è concesso?
Il portalettere è passato come suo solito, gira al di fuori
della conocchia il carosello con le
ragazze il sole, le ragazze - le guance celesti come gli orti di ulivi -
ragazze il sole, le ragazze - le guance celesti come gli orti di ulivi -
abiti aguzzi: lingue
di fuoco__
di fuoco__
ha
esso la sua fine infine,
e nessuno ne rammenta
senti solo quel che Senti, o che hai creduto
scaleno sussurro
intabarrato, libero sentire
senta
chi si sprofondi nella lettura dei
tempietti, l'agio delle are in fiore.
IV
Nella
landa solatia che fresca
brezza
brucia,
adesso! e
per tutto __il tempo il
sorcio non ha smesso di rosicchiare
l’alluce di San Giuseppe.
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All'inizio l'alluce della chiusa era di Maometto....
RispondiEliminameglio non esporsi, di questi tempi...
RispondiEliminala poesia è grande.
toglierei un po' di linee
Alla fine.... il fatto è che San Giuseppe, come Sant'Erasmo sono i santi con cui sono cresciuto, protettori e patroni del mio paese,
RispondiEliminala scelta è ricaduta naturale, quindi;
3,4 linee tolte. Un Abbraccio
Elia