lunedì 15 ottobre 2012

Una Poesia - lunedì 8 ott. 2012

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Curare la gonorrèa di Pèricle e lo scolo di Parmènide con due once di cicuta due volte alla settimana.

E' socrate che lo consiglia.


Lui non è morto davvero, sapete?  Me lo ha detto il buco del culo di Ferlinghetti.
Siamo usciti ieri sera a pranzo, lui ha preso del sushi
Io un panino, non ricordo con cosa

un ottimo sapore
sì.

Non so la gente come faccia a mangiare certa roba.
L'unica volta che ho mangiato pesce crudo è stato quando mio padre, il vecchio bisonte, è tornato
a casa con delle ostriche che aveva trafugato come un ratto da uno dei cassonetti
sul retro di un ristorante
Francese, riesco quasi a vederlo con quelle mani
grosse da contadino e le unghie spezzate
   rasp  tretr   fretr

e del surrogato di caffè.  

Ci aveva rimediato una cena, mi pare si chiamasse Moulin… qualcosa
insomma, non potevi certo biasimarlo
il vecchio.

Una bettola fatiscente gestita da una coppia di filippini, due personcine simpatiche,
reduci di qualche guerra in qualche parte della galassia

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Pesce, insomma, non proprio, roba di mare
Una fetta di sirenetta,

madàm?   Quella notte non potemmo dormire a causa di una diarrea 
ferruginosa, avevamo un solo cesso, noi quattro 
della combriccola, ed era all'aperto.




Ricordo mio fratello - curvo, con le budella in fiamme, non lo avevo mai sentito invocare la madonna 
prima di allora, lui che mai si sarebbe abbassato a farla lì in un angolo 
della camera
piena di robaccia rimediata

un fornello a spirito – un tavolo, uno scrivano, una tonet da impagliare
ottima per metterci ad asciugare i calzini

sembrava il deposito di un rigattiere
ma non ho mai più dormito bene come su quel letto
fatto di stracci e cartelloni pubblicitari
in plexiglass

la vita a volte è davvero strana.

Voleva fare l’impiegato di banca, lui, mio fratello.
E’ un lavoro che dura anche dopo che sei tre metri sotto terra - diceva-  Nel
frattempo si faceva pisciare in bocca dai magrebini
per due nichel di fumo
sotto il ponte della quinta avenue.

Se la trattenne tanto che la merda cominciò ad uscirgli dal naso e dalle orecchie e dagli occhi, credo che
questa cosa non la dimenticherò mai, come una canzone che ti torna in mente

così, d’improvviso. E non passa finchè non ne  fischietti qualche nota.
Ad ogni modo io non ho mai imparato a fischiare.
Humm (spallucce)

Oh? Si. Da quel giorno mio fratello l'ha piantata 
di frignare per ogni cosa,
ed ogni volta che vede una latrina, la ritirata in una stazione ferroviaria immersa
nel profumo degli aranceti della California,

beh,  inizia a ridere,  ridere              ridere....- ed io - nella camicia celeste e la valigetta -
tipo un venditore di coltelli porta a porta.  Non era 
mai stato così felice
- mi ha confessato -
prima che la merda non gli fosse 
uscita dappertutto.


Un giorno, non so, ci butti giù 
due versi.


















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