mercoledì 13 luglio 2016

afasia d'arredo (beat per v.)

Passengers_Original Soundtracks 1






















respirando a stento
afasia
urlare nubi, gessi d’arredo,
l’aria di ginestra di sangue l’amaro che non matura
adesso vedete  addestrando chi vede alla cecità

la polvere fluttua sotto di te
un lungo bacio di vetro
in te alloggia la mia resistenza
la polvere s’inclina sotto di noi
passeggiando sulla fibra di terra del fucile
zoccoli,  avvisaglie
poi il nuovo
le tue rese animali sessi fuga
città assalto irrotta cima primaria
sulla ripa il cigno ridiventa fiume
a dimenticare quanto giurato
carta pane dei poeti nel cubo avvolte idee
un lungo bacio di vetro
un
lungo
bacio
di
vetro
stretto al cuore di magnolia, ampolla che non sogna
il mio cesareo stormi fascinosi cachet di stelle del mio scorcio
luna su hiroshima
cumuli di idee  le macerie sui fogli
da’ fiamma alla cera che nulla dice
cadendo a pezzi - di denti -
seduto a finirmi resti dell’ultimo alloggio 
ebbi con il mare diplofonie di abissi amnistie insolvenze lungo gli argini.

ilio che sei entrata nei porti della mia lingua
aperto una chiusa sui giardini di nettuno
a picco lungo la risaia
la tua bocca ha un sudario di vetro
non sapevo che morivi
capigliatura di midollo ristagnante
ogni faccettatura d’ombra che ribalti
che salivi tu agli occhi salivi alle dita a picco lungo le orecchie chi
è partenza
la polvere rema nella gioia convoglio morto di albatro

della serra fertile del mio essere
un povero flusso che desidera
l’incastro dei voli
seni che ti spiano la fuga di vespa
l’acqua viva sul tubero vivo a picco lungo pupille raggelate
estinguere ogni incendio

però prendi fra le mani piccolo carillon rosso in boccio te lo affido
non si sa mai tu riesca a farlo andare...
scambi di treni incroci polveri lutti binari







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