lunedì 25 aprile 2016

suffragio


suffragio





                   

                       camminamenti fra i licheni ideali
con l’arte del miraggio scritta nelle mani
un cuore buono
sfaldato sulla ringhiera  ramificato nelle parole
della gente madre dei propri singhiozzi
il vento aperto malfermo ai balconi_ pergole di kiwi e
la mia camicia che sventola
nel nome della rivincita_  rossa come il geranio al suo fianco
che disperde i petali come code
di meteora….

non entri l’assemblea nella
domenica  usa e getta
domenica di acrobati miraco_
lanti

*
cosa possa essere
sentirsi poeta a quest’ora non so dirlo
le urne per la cenere e quelle per il talk
show nella mia linfa di caduto incanto
ma senza perché so come collassa il cuore_ quante sabbia
e galere quanta rabbia occorrono e guaiti mendicanti
per fare un principe _ per fare di
un principe un uomo…
scontando le ceneri da un solco di germogli sconsolati
fino al chiarore del tuo stare a modellare la mia creta, tu…
il miele ingrassò la mia voce
e la dolcezza mi incatenò le mani al vento.
ho votato per quel velo misconosciuto del mosaico, sulla pubblica gogna delle
piazze,
per te amore, con un affanno
di lame su di un papiro dorato, tu, tormenta di ombre
alla mia sera.






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