suffragio
camminamenti fra i licheni ideali
camminamenti fra i licheni ideali
con
l’arte del miraggio scritta nelle mani
un cuore
buono
sfaldato
sulla ringhiera ramificato nelle parole
della
gente madre dei propri singhiozzi
il vento
aperto malfermo ai balconi_ pergole di kiwi e
la mia
camicia che sventola
nel nome
della rivincita_ rossa come il geranio
al suo fianco
che
disperde i petali come code
di
meteora….
non entri
l’assemblea nella
domenica usa e getta
domenica
di acrobati miraco_
lanti
*
cosa
possa essere
sentirsi
poeta a quest’ora non so dirlo
le urne
per la cenere e quelle per il talk
show
nella mia linfa di caduto incanto
ma senza
perché so come collassa il cuore_ quante sabbia
e galere quanta rabbia occorrono e guaiti mendicanti
per fare
un principe _ per fare di
un
principe un uomo…
scontando
le ceneri da un solco di germogli sconsolati
fino al
chiarore del tuo stare a modellare la mia creta, tu…
il miele
ingrassò la mia voce
e la
dolcezza mi incatenò le mani al vento.
ho votato
per quel velo misconosciuto del mosaico, sulla pubblica gogna delle
piazze,
per te
amore, con un affanno
di lame
su di un papiro dorato, tu, tormenta di ombre
alla mia
sera.
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