domenica 13 marzo 2016

udite udite




udite udite


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la poesia è morta
la repressione si torce come una polla di vetro
sulla punta del cannello_ è morta di una morte poco poetica
accecata dalla mancanza di sangue, c’è chi mormora il contrario.
ne danno il triste annuncio
gli orologi dei cantastorie,
i bottegai, gli affrescatori del mercato, i venditori d’acquesante.
e? niente, non è accaduto niente. nulla è accaduto.
le allodole hanno lasciato il ramo
su cui stavano sognando un crepuscolo di fuoco
due bambine vanno mano nella mano
dipanando canzoni nelle trecce strette come spighe
e c’è aria di benzina nell’aria_ non c’è un poeta in giro
saranno tutti ubriachi a quest’ora
nelle bettole della città vecchia, e di questa storia di certo
non sanno niente_ come al solito. per i poeti non
c’è redenzione si nasce uomini e si muore prigioni.

*
gli sgherri hanno assaltato
il palazzo della poesia
branchi rissosi, qualcuno pregava piangendo_
dove nessuna maestà  è mai stata invitata
e i bagarini hanno già venduto tutti i biglietti
del carnaio.


 










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