le ragazze con
l’uva
ossami di soffi
sulle fibbie…
le ragazze con l’uva nei miei
terrapieni
dolci_ le bambine che ti implorano
l’idea della
materia, attento limite di genesi.
inanellano
veccie sugli altari, illibate di tralci, di vinchi per fruste.
giocose
risorgono sopra al filo delle spade,
vergini di ogni
foga pura… a ridosso il nulla, una
fossa che grida
sopra la fortuna, vieni, tu, alla lusinga nascosta:
sembrano
invitare.
*
seppi gli
stuoli voraci inariditi,
mai neppure cercai
di deludere la carne;
dal mio bene
vivace, favo inusitato,
riluttante di
biade, come un alto giglio serrato, rivelai
alcuni precisi
alla
mia cupola
carnivora.
al sigillo di una lunga scadenza,
il caro grido
sferrato_parto di una selva
che non si annulla...
fa’ che mi
attenti alle finestre,
lessico per
l’amore corrente, mi cava un ambito
di duelli_
giochi di partenze
al mio
bulbo insonne: non dà stupore.
gli uomini mi
hanno abbattuta, sono gioielli gli avanzi del
sangue, toccare
con labbra vibranti la luce:
anche mi fu
negato...
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