martedì 9 febbraio 2016

c/rose a perdere

Foto di Sara Capomacchia














1
vuoti a rendere
in cifre di riflesso e mai create
nel titolo delle
lotte, con il sangue del tenutario indosso
anche io mi concordo agli ablativi, sono un uomo pieno di galere
stacchi di versi in pietranuvola
lodore che giace
dentro al sacco/   fra gli avanzi del Barroccio e del pasto del Carrettiere
un sonetto senza più lemmi di specie
accenti rari sopra a un piano di scacchi
né una rima per bene
un lusso dei fiaschi infilati come nocche
né pure undici-sillabe aiuole
che il verso è un offerta di myosotis
alla vergine dei treni _àlcole
agli occhi_ frittelle sullo zinale delle parche
ci hanno tolto le lacrime
almeno ci rimane il pesce fritto della festa, il minto dellabbecedario a raggiera
nascosto in fondo al muscolo cardiaco, per una spanna di pulizia viva
per una carenza di finiti.
2
ma una terzina a tutto sesto
un piedritto baciato e ben saldo
li saprai pur fare!
il rimatore sorpassa di pene
in penne
racimola il tuo male in una tasca bucata
se ne va per la valle e ride di te
ma è di sé che ride e lo disperde.
3
una rosa sapre quellaltra secca
in una stecca del biliardo,
nellanonimo che divora i neuro-nessi
e per lombra sotto il palmizio freme lincolto del poeta;
in un istante feconda lo spaccio dellanima
in un accenno di mani rapaci,
ecco
i tamburelli, e lucido
la canna del fucile che tenevi fra le mani, scrivevi
sulla pietra nuda effige della coscienza,
nel mentre..
e laria muta saliva dai ballatoi e nellombre a fumaiolo di madreformi idee del niente
non ho opera-beffa che mi salvi! non lhai.
hanno il colore del corallo bianco
le bocche delle oro-trombe
incise nel vento.
la radio spara un velluto di lucciole per il mondo; e di_spari
fra i canneti dellemocromo in santattesa.
il mio canto è un aspirapolvere, dici, e il settenario è una domestica mite .
non metterci in galera dicono loro -
fa di noi poema di pianoro!








Nessun commento:

Posta un commento

I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA