mercoledì 18 marzo 2015

Io Sono




                                          1

Non basta avere una pala di
torba nel cuore.
Per mantenerlo acceso.
Quel che ci vorrebbe è un lago che faccia il suo ristagno antico. Le tue mani
sopra la mia lattescente pietà di  madre, sopra il mio bilico di poeta che scrive
pagine di figli su figli, Eppure son sola e mi disperdo
fra le braccia di mille amanti,
Fili derba non hanno
temuto la mia gelata, e li ho puniti avvelenandoli tutti,
legandoli allalbero del mio seno.

li ho tutti ammazzati , sì, con un vecchio piumino doca
La tortura del solletico. E vidi nelle risa febbrili
La loro anima parlarmi.

2

E tu padre, che pure te come donna amai,
dì alla tua signora bambina
dove si gira il segnavento domani, pietà, pietà di me, che tamo e non posso
spiegarti la mia illusione e scopersi che eri uno straniero
allacciato al mio grembiale perché
non potevi permetterti
                                   una serva più cara.

Né padre né tantomeno uomo
Di piacevolezza.

La casa era bianca, aperta alle correnti, fatta di stracci di vele alle finestre
Un bianco accecante dentro una preghiera
Che bruciava gli occhi come il pianto
degli ultimi vecchi saggi,
Lamore è mite ma il può darsi amare è più mite ancora, amore
Ama la bambina sciocca, ama la bimba pazza
                                                                                   Che veste di bianco

Chi raccoglie con le
mani il fuoco, e siedo su una corona
Di lauro, perché invece che la testa mi
cinsero il culo.

E il mio ___________ventre. E mi rasarono da capo
A piedi. Così cinerina acerba mazzurrai
di gialli che cantano.

Poco importa che fosse
la mia anima quella e che fosse
altresì menzogna_____

Fui lieta di questa stranezza, e quel giorno depositai i fasci che da anni
portavo sulle spalle. Accendimi un fuoco. Io sono una monarca.
E comprendo la lingua di dio, che è la
Lingua dei dementi.

3

Quindi è questo?
Siamo tutti, chi più chi meno, condannati allannullamento?
Sarebbe così bello il nulla. Allentarsi
Nel gioco opposto al mondo.
Il nulla non esiste. E allora datemi
una paura viva.

Lo svogliato strofinio di
due pietre focaie
un incisione sullargento della mia frugale attesa alla pena ridente, tanto così
mi manca per essere eterna. Senza principio né fine come nei
libri delle accademie di 
musica.

Fu amore o non lo fu.________
Amai un tenero ragazzo fatto di biada d'orzo e mi baciava le
natiche e i capelli,
e non sapeva di baciare la più
grande poesia,

e ancora le mani e le sponde mie lente e non sapeva nem_
meno che io fossi il Porto Sepolto di
Giuseppe Ungaretti .






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