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L’ arte poetica dell’estasi un OM lungo 5 secoli
senza interruzioni;
manipolando sabbia e arsenico – Desiderio e Morrison Hotel -
State lì e prestate
ascolto
State li e state
State e badate ai
fuochi - Dardi chimerici, il postino
Puntuale come il
sicario del
giornale radio.
La morte - impero
napoleonico – per noncurante caliginosa
fede – morire sì, ma
nobilmente
Ingrassare
che la pelle si
inspessisca
rischiare la scala
reale
con le mani del
croupier che sanguinano
e gli occhi delle
madonnine
comprate con il danaro
profumato di nafta e fiori di sambuco.
esplorare con gli
occhi le teorie sul volo degli aeroplani
ascoltare l’ultima omelia dell’ultimo pretino
Il bazar era deserto,
e mi accorsi che il
mondo era di andatura rapida, per concludersi. Le urne sono esplose
irrorando gli uliveti
di una polverina iridescente,
|| Richiamando
i cani e i lupi
i cani e i lupi
legando i cani al puntello
pettinando il ciglio
della volpe,
con un ciuffo
di lana d’acciaio.
di ritorno dalla casa
di giove in fondo alla valle, le donne indossavano vestiti di
carta dipinta di canzoni
di gesta, assalti ai treni, quinto potere. Rimpiango
il giorno in cui non
ti ho messo al mondo.
C H I
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Per non ardire di sbucare
via di moda
Ma la tua bellezza E’ -
che non può essere
raggiunta.
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Lei s’irradia,
disgraziata macchina
per la mietitura,
s’irradia e s’irradia e forse è
felice e taglia la sua
voce nella voce di ogni cosa. Che feci di me?
Feci – nasce un dio
Feci – il sacrestano monta
il tabernacolo
Feci – metà strada alla
locanda
Pappa reale del mio
udito Bucando il vello d’oro. Televisori mutanti bambiscono nei passi fatti
dalla nascita del
medioevo alla fase rem – O ciechi elenchi telefonici!
In una camera per
musica da salotto LP volanti
Stiamo covando il
diamante sterile
Il gesto di mettere il
coperchio alla
teiera di porcellana
Arti marziali
funzione mnemonica.
Annulliamo il bip della
spia del cuore a motore distogliendo lo sguardo al botto di un becco
Come un ventre amato. La nave si chiama Argo – è chiaramente scritto
Su entrambe le
fiancate – satelliti stelle nere
Siamo
deserti in tralice sul
filo del rasoio.
E nella redazione dei testi
e sovranità
in completezza sulle voragini
Siamo
all’interno cremoso
profumato di cedro, su spalle di king kong in seconda serata
nella vena aperta del
vaso di Pandora, un litorale di cavi scivolando
addetti all'impianto
della respirazione. Vieni verso
di me, Illuminato Pagliaccio
danzerino.
<< arrivo,
giusto il tempo
di candeggiare le mie flotte
aeree>>
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Cavalli alati, O
Daniel Diva
Se fosse notte
Saliremmo fino alle
soffitte di dio. Montando in sella con il crescente Riso idiota, in viaggio
verso la notte
Verso ovest verso la
notte. Non puoi correre su due tapis roulant contemporaneamente
Qualcuno conosceva l’uomo giraffa dello
show delle sei.
Viva Pierrot! Un bel
mattino ti sei svegliato, uno strano sole,
qualcuno in una stanza
era nato.
La libertà esisterà
finché l’ultimo libro di scuola
non sarà infilato nel trita
- carta.
- misura di fondo precisa
-
(Ed è sabato sera)*
*ed è sabato sera : cristina bove
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