Il versamento fulmineo
che allontana i tralci,
lento inverno che s’invola
verso
l’immagine del proprio
incavernarsi –
Nel seno della sciocchezza – tutta cordialmente
umana -
Nei vuoti sfolgoranti
Anche la lingua del dissiparsi
parte se stessa alla schiena, provando
vergogna
di essere immortale a sé.
E l’argine squarciato come una veste,
specchiera fluida, nuvole pendule
calende grecule
un’ ancella che versava luce da una brocca.
- Frantumato nel ricordo -
Piovono voci nei pruneti come stregate
Qui mi condusse un tempo il tempo,
quel fare forsennato che è la vita
E più non feci ritorno, che un brandello d’anima
lasciai
Al putiferio degli astri, ragione non volle
Che mi rendessi incline
Che mi
piegassi ad alcunché;
una stanzina stile inglese, questo mio
piccolo laboratorio cerebrale.
E io stavo con
matematica e filosofia
e un
paio di ragazze (botanica spicciola
e poetica
un paio di patetiche, una musa piccina piccina) sotto alla caminiera
dorata, leggermente angolata, bevendo, fumando
–
parlare di trote e larve di
mosca,
per quel poco che ricordavo
di mio fratello, e a dirci che di fiumi, in giro ne
erano rimasti pochi
dopo l’ultima
avvelenata
dopo la rabbia
dopo il ritorno dell'onda d’urto
dopo la peste,
e il piombo dopo l’amore, e
le rose disperse per le strade,
esplorare antichi aeroporti, aprire le reliquie
di scatolette di tonno, tubetti__________________________________
di dentifricio
pietrificato.
Il fiume della parola (ma andava
disseccandosi per abuso)
Quello della Grande Luce, di tutte le mani protese,
le loro voci sporgenti
_________________________________________________________le
loro voci__
____________spigolose_________________
Mosè non tradisce il figlio, ma ___il
proprio dio,
O scrittori a
mano libera, O
pennuti da uccelliera!
La scienza occulta
delle cose
Non anima ____né
desiderio
Credere nel pane e nei
fuochi delle osterie
Nella maggior parte
dei casi non hai scelta
Aprendo il piccolo
manuale di
mitologia da
retrobottega,
con ineguagliabile senso di sconfitta;
scorticato sopra il
diretto del battitore.
Riporto questi pochi
stracci a casa, stasera, amore -
due pesci di velluto,
li depongo ai tuoi piedi.
Partire ponti, ombre, mari partire
nei tuoi occhi
Partire ponti, ombre, mari partire
nei tuoi occhi
Io voglio ascoltare l’ultima chiaroveggenza
dell’ultimo profeta.
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