1
Perché Oggi è la gioia,
Cala sul respiro del cubo cardiaco.
Immetti uno scricchiolio nei flauti scoccati
Dall’alto del torrione - i colombi
svaniscono nel turbine acceso della lampada.
Ritornano, amandoti, i piccoli ori
appesi al nespolo
Oggi non bastano le parole
Quando il vespro non è più che un tremolio di lumini
E ogni uomo corre a rintanarsi
-
Per farsi bianche di più le mani –
Nel fondo della miniera
Sul pinnacolo del lemma
Fuori da finestre chiuse per urgenza
Sotto, fra i coralli, avvolti in strani costumi da astronauti.
Con il feudo sotto assalto degli inguini
Dove a grandi lettere vi è scritta la parola Dio
E il nome di Montale – puttana
di tutti i poeti –
2
Si oggi è la gioia, dio che strappi
queste poesie
dal mio Occhio tormentato!
Dal mio corpo in cui la sete non è paragonabile alla Sete
il sopore caduto come un
diamante, allora mi desterò! Sugli specchi spicchi Di campi spacchi di stelle
e
avrò piccante la voce, in un perimetro di vampe, in una prigione
argine di tutti gli uomini che si sono aperti
sulla croce come giacinti infiniti,
- s’inebrierà il giglio di Sant’Erasmo -
Oh, incanta
la morte, e i suoi domestici, ma veglierò per non darti colata
alla certa mia natura di piena,
che il vento raccatta. L’amore
è forse questo amore interminabile –
lieve come una piuma che pesa quanto il monte, quanto la palla
calciata da un mediano ragazzino;
un portale insultato dai giorni-cattedrali
che non ho mai attraversato;
dal martirio self service
a prezzo scontato l’atto notarile
della sua premessa
sacramentale.
3
E allora andrò
anche io a sotterrarmi
nelle osterie, nelle corti dei miracoli sparse in ogni angolo del mondo
Dove un pugno di cenere vale una stilla e poi zero
A disperdere vuoto e creta, il rosso
della terra sgorgato dalle risa delle genti che non si fermano negli annuari
Alle spalle le luci degli stand
tra i tubercoli del sangue e il fango trascinato dentro
dai piedi nudi. Basse per non ferire
l’atra luce, opera profonda
del sangue.
#
Lo ghermirono l’uomo che avevano
visto bambino. L’accusa bestemmia,
il furto di un cappone.
Tanagliato alle cosce, e al ventre, nelle ferite il piombo fuso
dal mastro ferraio.
Pesanti cordami di velluto nero legati alle estremità
dei quattro arti, e ad altrettanti cavalli,
il boia ordino la sferza ai loro reni, finché gambe e braccia non
furono separati
dal corpo. Dall’altare in fiamme
sogghignante – il salvatore,
e ciarlatano. La folla attorno
osannante.
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4
Oggi è il giorno della gioia, sì. Ognuno elevi
divida o accresca come meglio gli pare_____|
Danza nel vuoto e nella carne -
Il fuoco ti gela
se non danzi con lui.
Parole
d’amore
per nessuno. _________________________________Chi
o cosa può descrivere il desiderio
del calicanto abbandonato _ in mezzo a un cencio di terra.
L’insensato
sibilo del serpente a cui hanno
cavato i denti?
A questo somiglia il canto del poeta.
Nella mente il ______clangore di un
bene esecrabile;
l'oscurità fantastica del respiro.
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