domenica 22 giugno 2014

S-words













































                                                                                                    1
LA TINOZZA
IN CORTILE \ GALLEGGIO
ASSONNATO COME \
VENTO BATTI LA GAVETTA
CONTRO LA GABBIA!

CI BEVONO I CONIGLI.

NON C’È VERSO ALCUNO CHE NON
VALGA L’ABBATTERE IL MURO.  RIPRENDERSI BERLINO. PRAGA
PARIGI E I MAGAZZINI DI GROVIERA NELLE TOMBE
SOTTO ROMA LIBERATA CAPUT MUNDI DA
IL CAPITALE,
METTERE ZUCCHERO

NEL SERBATOIO DELLA BERLINA DEL
PIFFERAIO MAGICO.
URLA, VENTO, IMPRECA! CHI TI AFFERRA?
MELMA PRIGIONE FUMO VERDE CALDA
FONDO DELLO STAGNO,

GREZZI E DANZANTI
I POETI  PEDERASTI FUNAMBOLI DI SE', LE CHECCHE 
AD LITTERAM NEL VICOLO
OPACO, DALLA FINESTRA, SU CUI AFFACCIA IL RETROBOTTEGA
DELLA MACELLERIA, SIA LODATO

GIOVE, \ UN GIGLIO DI GIOVE - DI GIOVE UN FIGLIO 
LA NOBILTA' OBBLIGA PER LO MENO 
UNA RIMA.

E LE RANE IMPAZZISCONO
RAGGRUMANDO
L’ACQUA IN UNA SBUFFATA IL SANGUE AL CUORE
SCRICCHIOLANO VECCHIE GALERE
PER MARE.

COMPIACIUTI DEL NOSTRO REALISMO –
EBBENE? NE HO LE TASCHE PIENE DI TUTTI I COLPI A SAL_
VE SULLA LIBERTÀ DI PENSIERO.
IL PENSIERO NON È SEGUACE DELLA
SOVRANITÀ POPOLARE.

2
CHI VUOLE INTENDERE INTENDE. 
NON È – GIOCHIAMO AI LUOGHI COMUNI  -
MI DEVI UN PAIO ___DI CAREZZìE,

PER COSI' DIRE.

COSE DIALETTALI - VOCI SDENTATE,, UN BEL POLLO
RUSPANTE, PIU' CHE LA SOLITA FENICE.

DIRLO A CHE FINE.   

E UNA PELLE DI TAMBURO
PER COPRIRMI I PIEDI LA NOTTE
E PROTEGGERLI DAI MORSI DELLE FORMICHE,
UNA ROSA BIANCA

CON LA QUALE 
RICUCIRMI IL CUORE.

*
SCRITTO DA QUALCHE PARTE, SU UNA PIETRA
DI TERRA BRUCIATA, NUDA, 
HO TROVATO - PURA CHE PAREVA 
INVOCARE L'OLIMPO DEI FIGURANTI 
– DIFENDI,
OVUNQUE DIFENDI.

3
MIO PADRE.


MI HA PICCHIATO BRUTALMENTE
LA PRIMA VOLTA ALL'ETÀ DI 4 ANNII SEGGIOLINI ROSSI, SOTTO:
IL DIAMANTE.

E IL RUMORE DELLA PALLINA BATTUTA
DALLA MAZZA
COME CHI BUSSA PIANO A UNA 
PORTA.
A CUI BUSSO DA ANNI.
HO LECCATO TUTTE LE MIE FERITE FINO ì
A TRASFORMARMI 
IN UN SERPENTE DALLE ALI LAMINATE DI
ORO LIVIDO


CERCAMI NEI LIBRI DI ALESSANDRIA 
CON LA MIA 
LINGUA CHE PARLA DUE LINGUE 
INSIEME
CON LA MIA FAME
SENZA SORGENTE VIVA, CON UNA SPADA STRETTA NEL 
PUGNO COME SAN MICHELE, O AL CHIOSCO BEVUTO, EBBRO 
DI UNA LONTANANZA 
E RICEVO CIO' CHE CERCO, PAROLE
CHIODINI, PAROLE 
ANGUILLE.______________________

4
IL LEONE È LIBERO
- LA METAFORA NON E' IL LEONE.
E' LA LIBERTA', CARO. 
IN UN BALZO FINISCE NEL MIO ORACOLO DI AMBROSIA E DI
SANGUE, IL DESIDERIO SUB-REALE 
DEL TERZO OCCHIO
APERTO SUL TAVOLINO.

MI HANNO DETTO CHE
AVREI POTUTO, FARE COME JUNG E 
COSTRUIRE LA MIA TORRE, SENZA TEMERE CONTROLLI
DALLE COMMISSIONI EDILI.
SPARARE A JOHN LENNON, OSANNARMI
MORRISON,

TRISTAN TZARA
PORTARE QUALUNQUE  COSA DESIDERASSI
NEL MIO SCHIAMAZZO, CON LA FURIA DEL TORO, PRIMA
DEI PICADORES 
CHE RINFRESCANO LA RENA,
PISCIANDOCCI                                     SOPRA.

E LA MENTE COLLETTIVA DESERTIFICA MAN MANO. HO SCELTO GLI OCCHI
E IL NOME DI MIO NONNO, IO. DI ANDARE
CON LA CONGESTIONE DEL MIO RESPIRO INCUNEATA
NELLE PICCOLE COSE SENZ'ANIMA 
D'INTORNO

ATTRAVERSO USCI 
DI CATTEDRALI, E SEDERE SOPRA
SEGGIOLE DI PAGLIA, PIOLI PER AGGRAPPARSI 
ALLA GRAZIA DI 
UN FRUTTO INFINITO..
DOPPIO,' - PARALLELO. GEMELLO.   
CHE FATICO,IN MOTI A\  IN\ MOTI ì DA ANIMA, STATI DI RICHIAMI AI VESPRI, 
FANFARE CONIUGATE, LUMI 
IN FIORE.








Nessun commento:

Posta un commento

I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA