venerdì 21 dicembre 2012

Lirica - Mer. 8 Gennaio '83 -


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1

Ho perduto il mio amore,
una piccola spilla.

Piccola.

Piombo da poco, la pulivo ogni sera: un limone aperto, per farlo brillare
Ma ogni cosa luccica, adesso. E mi sperpero per il mondo.
E' difficile camminare su un filo 
spinato di rose. 

E il santuario_

è scomparso. La parola vera.
la fontana, il castello


Crescono gli ulivi, la terra, fra i panni 
sporchi degli ospiti per la vendemmia. E qualche
poesia sottratta alla biblioteca 

della missione.

Rubata,  aperta come il fico quando 
è maturo aperto. Rubata.



2

Mio Padre veste di bianco,
da quel giorno,


per il lutto, e più non si è tagliato i baffi, e va scalzo & non mi chiama 
per nome,per non spaventarmi e non 
ferire troppe ombre ai miei lumi
naturali 

che sono semenza e legna per San Giuseppe 
che sono grano e sono miseria.

E non parlo che di roseti,
alle mie spalle.



 3
Ero una merla dal collo bianchissimo ed ora  non trovo più la mia 
spilla. Qualcuno l'ha vista? Era piccola fatta di 
pane di sete. Era piccola
di paglia. Un'ape.


E mi strappo

la voce a forza di chiamarti, Amore.
Nevica, da quel giorno, ogni volta 

che mi innamoro. Ma tu sei forte. Sei una cavalla
che ha spezzato la briglia, amore.
E hai una grande serenità

 di specchio. 

Mi hanno legato alla gola un filo rosso di lana.  Colore del sangue. 
E madre te chiamo, ogni voce che mi tiene - in balìa 
delle mie farneticazioni di luce.  E invece 

rivolevo soltanto la mia
spilla perduta.














Elia, Michele Belculfinè
ore 12e30- 21 Dic, '12



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