Studio dell'Africa su una rosa, da una foto di C. Petruccelli |
Sulle
metafore
17 gennaio
2012
è una
camicia che mi piaceva molto
questa
eppure le premesse erano altre
e non capisco
se io sono ingrassata
oppure
il tessuto nel lavaggio si è ristretto
questa
eppure le premesse erano altre
e non capisco
se io sono ingrassata
oppure
il tessuto nel lavaggio si è ristretto
fatto è che
adesso mi toglie anche il respiro
di muoversi non ne parliamo affatto
ingessata
all’interno della trama
muovo solo la punta delle dita
di muoversi non ne parliamo affatto
ingessata
all’interno della trama
muovo solo la punta delle dita
e digitare
con affanno
la voglia
di trovare l’anima pia, che al posto mio
usi forbici ben affilate
e con sartoriale maestria
applichi un taglio netto alle giunture
la voglia
di trovare l’anima pia, che al posto mio
usi forbici ben affilate
e con sartoriale maestria
applichi un taglio netto alle giunture
ché non si
sa mai, magari dimagrisco
e la rimetto insieme
bella come prima
e la rimetto insieme
bella come prima
Cancer
5 marzo 2011
esplode
nascosto il big-bang
che nel micro
origina nuova vita
incompatibile con quella pre-esistente
si fa largo, piano
cannibalizza spazio
e vita
inevitabile la guerra
senza regole né limitazioni
armi di ultima generazione
a volte
impotenti su chi sgomita
per vivere
recita una teoria
che siano senzienti
peccato non poter comunicare
potremmo stabilire la non belligeranza
insomma convivere
come la microflora intestinale
necessari l’uno all’altro
invece di distruggerci a vicenda
che nel micro
origina nuova vita
incompatibile con quella pre-esistente
si fa largo, piano
cannibalizza spazio
e vita
inevitabile la guerra
senza regole né limitazioni
armi di ultima generazione
a volte
impotenti su chi sgomita
per vivere
recita una teoria
che siano senzienti
peccato non poter comunicare
potremmo stabilire la non belligeranza
insomma convivere
come la microflora intestinale
necessari l’uno all’altro
invece di distruggerci a vicenda
Tutte le volte che sei morta
16 maggio 2010
Come quella volta in culla
ho
detto a tutti che dormivi
per sette lunghi giorni
con me annegata nel cuscino zuppo
in un risveglio di viscido terrore
ho avuto una proroga da questa parte della vita
e per diciassette anni sei stata con me
forse in parallelo te ne sei andata davvero neonata
e in altra dimensione invece sei madre anche tu
ora torni a casa quando dormo
(e posso aprire porte d’altri mondi
con i sogni, e
il desiderio intenso di riaverti qui)
poi arriva l’alba
scura come una notte senza luna
scura come la morte
per sette lunghi giorni
con me annegata nel cuscino zuppo
in un risveglio di viscido terrore
ho avuto una proroga da questa parte della vita
e per diciassette anni sei stata con me
forse in parallelo te ne sei andata davvero neonata
e in altra dimensione invece sei madre anche tu
ora torni a casa quando dormo
(e posso aprire porte d’altri mondi
con i sogni, e
il desiderio intenso di riaverti qui)
poi arriva l’alba
scura come una notte senza luna
scura come la morte
La risposta
26 maggio 2009
Era
nel verso
del
come e del perché – allora
la
rosa giunse a vestire lo stelo
con
le spine
estremo
tentativo
non
è dalla sostanza
delle
cose -conosciute
né
dalle curve e spigoli di esse
che
il giorno
ci
consegna al letto della luna
le
coltri di velluto
lasciano
i piedi al freddo
e
liberi i pensieri di mentire
ché
solo nella pietra dimora verità
Frantzisca Moro
che belle!!!
RispondiEliminaLa poesia di Francesca non si commenta né si interpreta. I suoi non sono versi che raccontano il dolore, è il dolore più crudele disciolto in versi.Quando arriva allo stomaco dà spasmi da togliere il respiro
RispondiEliminagrazie Elia, sempre generoso tu
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