domenica 12 aprile 2015

Un giorno, sappi... eh...

        Senza Il Permesso Dell'Autrice: Cristina Bove



















1

Re astri
Sciamani del quinto millennio
| Proemi a cui non seguono gesta di eroi
perduti nella memoria.
Ancora cercando parole damore.|
Imbrattare tutti i muri con le poesie di Arthur Rimbaud, con tutti i 
nostri telegrammi
inviati al padreterno, per fare più freddo più
terso il grido della ghiandaia nel 
boccale di cristallo in cui affonfa la valle.
________________

Suonami ancora quella canzone
Con il sapore del vento batti il mio cuore roco tamburino.
Amiamoci fino a somigliare al vino nerissimo.
Amiamoci con i nostri corpi albini, esausti, invitti
Facciamo il nostro fiume nostro

e che sia lungo come le simmetrie 
degli spazi,
povero come solo povera è la paura; che bel suono la parola follia!
Amiamoci così, follemente. Così follemente
da osare di amarci.

2
                                                             Questa è la terra.
Aspra come il latte di una giovane
madre, diamola via per niente!
Che vale il sole, che vale l'incanto che è
amore?  Comè che lanima
non è mai presente quando
si spacca il frutto della mente
per | naturale | maturazione? Porla a difesa?
Che vale, che vale.

E qui passerà il letto del fiume, sul mio petto
rosa come un fiocco_______ di brina
- tralasciando di essere saggio -
______________ per anni.

La storia balla col futuro.
il futuro
sta dietro, ti marca dal primo
cerchio della giostra _____________________
Ridi ragazzo, ridi...

        Un giorno, sappi... eh...

sopra queste pareti assieme alla nostalgia avorio specchi 
che paiono assorti in assurde valutazioni
ribollendo nel nome della
materia Dio.

E la vidi, vestita a lutto, la Vecchia. Un fazzoletto le fasciava il capo,
venirmi incontro senza raggiungermi

mai.

Un barlume dei eternità che mi annovera,
un attimo chiamato ininterrottamente

3

Carmine   :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::                ha incominciato
ad allenarsi nuovamente, cardio
farneticanti mantra i grammi sono la sostanza
del sangue-argilla
lacqua è la misura                                       della brocca, i metri
sono la via alla voce mia nonna su un vecchio mangianastri -
Ultimamente mi sto rifacendo gli occhi su cose
di un mio certo gusto. Vene
che sbalzano colli

di cigno, mani strette
                        sudate ma strette;
alti femori
fra unora saranno
ottavini di altrove e poi si renderanno
irreperibili. Perché la poesia è polvere.
La polvere
è la parte utile. E allora  il mio cuore è un nido per lo
scoiattolo. E questo forse un museo?
O forse il tempio ove si sfidano
voga e morte e morte e Cesare? E un posto per lamore?
Allora spargiamo la voce!____________
Che niente è eterno quanto il

palpito di una
bocca che non dura, che mi assiste in te, reca il suono nel trascurabile.
Lintera fredda nera caverna sta in me. Ove emigro
lanima mia piena. Lei canta, cenciaia,
urina per strada allargando le cosce, allin piedi,
da sotto la rapida gonna.




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