I
L’amore a te che non discendi
Dall’olimpo. Sia. E sia l’inferno tra i vivi sprecati qua e là
Poeta di carnosa fibra, che hai
abbozzato la traversata - l’inferno è una burattineria tutta pretesca
- Tutto quello spreco di gasolio e diamanti - e chissà potrebbe finire sconvenientemente; non
hai che un vento matto
alla spalle Hai abbattuto ogni oracolo –
Che non sto a ridire.
Hai abbattuto ogni oracolo – e le tue lacrime si sono riassunte
In butti di ametista. Rileggo adesso
Le tue fonti rischiarato
Da un abuso di libertà, e mi suscito d’amore. Esistere come le praterie
profonde
Come il fiore e il fauno in figura di ragazza
Ora che siamo vecchi
E adoriamo vecchi cappelli e gli occhiali tenuti dal nastro adesivo
E Litighiamo coi commessi, domandare più sacchetti
Per la spesa per speranze e appagamenti
Illimitati. Infinita infima gioia.
Luna ossido di rame e madreperla
Se ne sta lì fuori dall’oblò.
Anche la notte è una faccenda tutta vecchia - Lei non batte il chiodo
da 10 anni, nemmeno
So dire com’è agghindata; un argenteo scultoreo, ti invita
Fra le sue ginocchia, vuole un ultimo erede
A sua norma di inclito spazio____
Sì perché lei è una chiesa e la luna è fuori dall’oblò
e queste cose le riescono bene. Poeta
Poeta - foglia d’acacia.
II
I commensali giungono
sempre in ritardo
Portando vino caldo bollito da poco. Ali di
pollo con ancora le penne attaccate,
sedie, casomai ci si senta di troppo o ci si fiacchi.
E stanno lì e banchettano mentre nella stanza a forma di
utero qualcosa da sempre accade, E tu che
t’aspettavi due righe del tuo primogenito, invece ti ho scritto una poesia e
l’hai
messa fra le altre nella piccola scatola per
quando sarò morto e incasserai i soldi dell'assicurazione con
ossa candeggiate e odorose di lavanda.
Sei rimasta delusa.
ossa candeggiate e odorose di lavanda.
Sei rimasta delusa.
Rose cadute dal crinale
del tuo sguardo assieme a qualche matassa di filo spinato
Per le mani dei bambini per i loro giochi per le culle dei lattanti
Hanno inizio le foreste
luminose?
Mi hanno dato un passaggio
A bordo di una ghigliottina,
scivolato in un tana di serpi, il tuo passato per riscaldarmi nella notte
inanime,
e ci guardano mentre scopiamo, battono sopra i
loro polverosi tamburi,
e ci guardano mentre scopiamo, battono sopra i
loro polverosi tamburi,
sventolando piccole bandiere fatte di sabbia e relitti sommersi
Visto baby all’età di 82 anni sono ancora capace
Di darti qualche botta come si deve.
III
Antichi occhi pieni di mare
Vesti esotiche danzanti le cavigliere che ci fanno sentire sempre
Un po’ stupidi alla fine. Templi e
termostati e radio
Che ci hanno portato a questo,
I lebbrosi di The Dark Side of The Moon. Possiamo rifarlo,
eccoli che fanno con le mani ombre di
animali sul muro, felici nell'imprudenza della nostra
Paranoia , meglio essere freddi nei nostri letti
ricoperti di carta moschicida?
Cervo cigno elefante Serpente
Siedo a questa scrivania da 10 anni, e non ho scritto
Un idillio. Sono il muto scalatore di un
muto dirupo, e volevo con queste mie mani solo riempire i tuoi seni
Di miele di ginestra. Voci di bambini
che vanno al fiume.
Ogni cosa è la stessa cosa anche se la
chiamate col suo nome reale.
che vanno al fiume.
Ogni cosa è la stessa cosa anche se la
chiamate col suo nome reale.
Nessun commento:
Posta un commento
I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA