venerdì 28 novembre 2014

Diaria





















1
Alcuni nascono senza. Punto. Alcuni devono conquistarsela,
pagarla, per farci lamore, sudarla come il piccolo
orto coperto dalla brina, spaccare le zolle delle antinomie
del cuore, far quadrare i conti. Azzerare il contachilometri,
mettere una pezza alla camera daria della bicicletta;
diventare briganti, santi, oracoli di pietra, osti
per venderla annacquata ai i poeti, ai ladri di rose
ai cacciatori di cinghiali di ritorno dalla battuta, e giocarsela
a zecchinetta, a palline, a merda , alcuni ti freddano per
poterla conoscere a fondo
la puttana, la selvaggia, la profonda che affiora barbara
  fuori dalle teorie sullevoluzione,
colpisce lamore con la clava, graffia la psiche con unghie licenziose.
Lei la sola cianuro di Socrate venuta da prima del caos:
Anima, lanima, maledetta anima.

2
Non sono un tipo che si fa voler bene facilmente.
Se non fossi nato quaggiù
molto probabilmente sarei un pettirosso,
un elemento immortale, abitatore delle fanfare celesti, per dare alla luce un connotato qualunque;
ogni notte veglio: il tuono scuote le ultime querce in cima al boschetto dei Saraceni.
E mai una volta che imposte e trattenute siano
giunte in tempo -

Il fatto è non comune, non so cantare le sacre scritture
mi viene un rospo in gola, e la gente mi
deride: vattene al pantano!

Dal mio arrivo sulla terra non sono passati che 31 anni, quanto durano
i tamburi che annunciano la Pasqua domenicale,
un attimo unora il tempo di un atomo 
di diventare uomo
In alto mi cacciai | per conoscere
il Grande Beato, nel mondo dei Tre Cieli.
Fin lassù mi cacciai: una confusione di piume,
profumo acre di guano.

(mi chiedo che tipo di mortale
potrò mai essere)
Vidi un pavone appollaiato sul pagliericcio, un semplice gustoso pavone
e nessuno intorno;
lo misi in un'ampia scarsella, e la sera feci un pubblico invito
alle miei genti. Ma lasciai di mangiare il cuore
per me solo. Nessuno aveva mai salito
gli ottantaquattromila scalini del faro del cenobio
ed ogni mattino, prima che sorga il giorno,
vado su la luminosa Sorgente

per colpire i tamburi con le piume del pavone. E vedo il cielo e la terra che si arrossano e
il vento dellest trascinarsi dietro i suoi proiettili,
il vecchio convoglio ferroviario pare una cuccuma spompata
porta con sé il dolente guaito dei cicalini.

Non dirlo. Chi mi ha condotto qui 
non so chi sia. Ma ognuno
deve il proprio cammino. Fosti tu,  - Anima di tre quartine?
- Primo mese destate, canto dei limoni?

3
Dal buio, dalla cecità della notte, in pochi secondi
la luna è un cerchio di bussola magnetica,
dalle fornaci per cuocere il pane, la terra, bruciare i corpi-falene, le bandiere, vampe di fuoco ai monti.
Ma è  nellaria che dimora il campo dove i vecchi vanno a finirsi come i topi -
ho rubato tutto loro delle stelle, tutto ho speso
in sandali di paglia

anche lanima ho messo sulla rete da pesca seme e____________
sangue sono luomo più povero del mondo.____
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