martedì 31 maggio 2016

Bar della Gioia, Via dei Lunatici, n°9


Via Delle Girandole 10 - Fabrizio Moro (Album Cover)




















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io so che vorrei  _di attimi-talenti_
un punto d’incontro,  un prisma, il porto della fortuna
l’ultima thule almeno e lunga vita a barbagialla
al calvario a chi se ne sta tutto
il tempo ad afferrare il proprio sacramento.

viva il giorno
cantato fino al mattino: non è che numerarsi addosso
le frasi i dove l’un l’altro, gli altari di settembre
l’immortalità dei fuochi offesi
tardi sull’arenile
poco più che un maialino
forato sul fondo.

ritrovarsi in questo colpo di istanti per il settenario del caffè
o per lo sproloquio della politica alle
sue isole di giada, per la parabola delle grandi separazioni
per il vitto e l’alloggio del pensiero_


*
senza chiedere un compenso  alla tua stella
né cercarmi fra le tue dita
lo spartito
di una chitarra perduta,
quando sorridevi nella luce antica,
nella luna crescente era il seme che germoglia un musicante
la sua fiducia in una mano tesa _ una lente sopra le ancore
confuse delle carte.

*
trovarmi del tuo affanno debitrice
ogni notte,
di quello strano scintillio fra la selce e le sillabe rianimate
con il gesto della seta
quando più pensavamo che nient’altro avessero da mostrarci

*
e
l’iperbole si genuflette qui
dove nulla è stato mai creato;
la formula s’intrica s'imbroglia s'impiglia
s'imbeve di note, di soglie, s'imbottiglia
: è il suo modo di non essere un pi greco
qui

davanti alla fiammante incrinatura
dell’anima mia  che ora mi pare un calice a cui tu piano avvicini le labbra, amore.






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