sabato 2 aprile 2016

le ragazze




le ragazze


 
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così che non fosse solo
una parola
il battere alla finestra col suo becco il vento
fino a quando si aprissero le falde del giorno
ci articolasse tuttora, desse moto di likembe
agli arti.

*
_nell’asse un giove
bassorilievo le fonde gole d’oro a causa delle ginestre_
e un sole sbottasse
teneramente incurante_

*
fu generoso e celeste, chissà dove brilla adesso
l’estate di san martino…
la bella stagione anche nel diluvio dei suoni
prodigi di muse non richiesti
la non-assenza spettacolosa_ abbacina il lamento
con il tuo carico di bilichi di vettori, variabili
parallele _  qualcosa di nuovo?
lo sterminato che ascolto con quel raro che ho imparato_
noce di burro_ ben gradita_
nella trama dei giocolieri.

camminano due ragazze
_ fianco a fianco_ i capelli tessuti
in un’unica treccia.
hanno fra i mille e i mille anni luce di spazio.

chi sono? non so. ma sono secolari, sono mute come
il grano offerto. né io né tu
urlando come fiere_  potremmo riconoscerle_
ci somigliano, sai?
portano fra le mani _ la muta del serpente_
una rima notturna sbava dal fondaco aperto, e loro camminano.
e non si voltano per nessuna
ragione.













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