sabato 23 aprile 2016

la mela di rut



la mela di rut


















i ladri hanno in mano il frutteto
i ladri hanno fra le mani il tempio del frutteto
ed io ho voglia di una mela gialla
di una sera di gala, voglio che mi battezzi,
figlio mio, nel tuo nome…
fra le vigne
sulle alzaie dove da ragazza
imparai il segreto delle volpi
e i lord inglesi di ritorno dall’america per affari
mi portavano la cioccolata più nera del carbone…

voglio una mela.
gialla come la fame l’ organza che ho
indossarla mi basterà
per essere  nuda… lavare la tua armatura nel fonte della mente

*
rompi la tua cavezza e decifra  gli zoccoli…
fatti beffe del capo dei ladri con
la tua sherazade, portami
una mela… lo faresti: il tuo coraggio
__

*
è giallo, come il cielo quando non piove 
             da un mese nella valle
anche la mia voce, senti?
mi parevi un fiore di melo quel giorno
che eressero sul mio futuro
una torre di niente_ fu il peso della più piccola molecola
all’interno di una parola_ e nascesti.
quel suono inventato
nell’attesa di un bacio che mai ebbi! la strada
si dinoccola fra i lumi addentati
dalla salsedine
gialla come i tuoi occhi di carta,  accento che non canta
e gialleggia nei calici di vino_
qui non arrivò mai una lettera d’amore a dolersi sul frutteto
ed è quasi
l’ora dei gatti    
                                sul frutteto.
e allora mi unirò ai
ladroni.
















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