sabato 14 novembre 2015

La morte è la virtù dei vivi


__Molo - foto originale di F. Marino__

















1
losso al re:
certo.
e la prima cosa.
mai
lasciare un re
senza

ossi - curartevi di eliminare anche il più piccolo filamento 
di carne. Mi raccomando. Avvolgeteli in
quei pezzi di bandiera;   

poi potete 
prendervi il pomeriggio 
                libero  ||
                                   il 
giorno 
di Santo - Nick - Cave  i poeti del Koelet  
si cucinarono le loro cialde in questa 
cucina, lasciarono i sai

allentrata:

non avevano i genitali. vidi _non li avevano!
puoi crederci! nemmeno io
ci credevo.

insegneremo al tuo sedere a __parlare in latino, mi dissero
sollevando il banjo contro la mia 
collezione di fiammiferi.

2

                             E a sera
lindovino
si chinò sotto un albero di melograno,
astri di sasso, parlate. sono
il mercante _

soffiando il silenzio nel corno.:
scarsezza del

mondo
di colui che fu guerriero e venne
dalla terra alla terra. e fu poeta di chiaroveggenze,  
scriba odoroso  di sandalo - e del
suo cuore di galassie
arricciolate, 

                             parlate!

- il lupo dipana il rotolo antico del
suo principato -
vagò ovunque fiorendo
purezze di  abbeveratoi, fu alla guida di carrozzoni
schiere, nebulose dentro spasmi
di spazi nuovi.

***
 nei giorni 
normali vendeva granate, 
eternità al centesimo,
piccoli gioghi dellantica
cancrena
ma alla festa di san cave dei fuochi
era

il vecchio. lindovino
il lupo d'argento,
servo del servo del servo del
re dei re sul concime la sapeva lunga, giove barabba. provaci tu  a tra_
_sformarlo in una stella, provaci a sfamarci
­il figlio del figlio del re
dei re.

e ancora sono 
qui che ci penso mentre tutti sono morti su due zampe:  
fuori dal loro inferno e di nuovo 
dentro al mio.

3

ho preso in affitto            lo 
smoking
                                                   della  morte

-                    joe, hey joe zucca di
                                                                       diamante,
                                                                                          fuggi con me
stanotte; è così  che la chiamano
gli amici
 - vena doro nella mia
cantica damor:
qui si mette male. male!
chi costruirà una cassa
per la testa del re? e i guanti doro per    le sue mani e...
l'orcio del suo sangue ora che tutti
ora che proprio tutti son
morti?

Si mette male. Male.

notte sopra     la terra delle                                                trenta    stirpi.  
<< ma la Morte, signori, la morte - disse 
il lupo - è una bambina

                                 cieca>>.







A Gerardo Pozzi -
Elia B. 


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