lunedì 18 maggio 2015

Filippica





















I
Guai a te                            DICEVA,
A fare la stessa fine
Di Piero Ciampi, Gengive_Sanguinanti
Murphy, Emily Dickinson DICEVA. Rimarcando quanto
Gli ricordassi il primo.  querelando Vecchioangelomez_
zanotte Oe  dolcinferno degli aranceti
californiani.
Sotto limballatura vibra il filamento nero,
nerissimo, anzi;
Umica gravezza ________________ ma parliamoci chiaro.
Curati i denti dico sul serio -

- si copro___no
di muffa sulla costola delle giogaie
 i cinguettii degli affiliati all'Arcadia
- celeste mantice –
E smetti di drammatizzare Campana Dino.
Trillano ai nerbi granuli opalini

nell’intatto senza contenuto attimo
sonnacchioso come di biancheria.
Una mela acerba è quanto urge Per mandare ai verri la fisica
dei quanti, la metamateria
  derivata.
Sarebbe, sì, stolto l’amore, il grido che
 si esangua
Dell’humus profondo, un nascosto
Lievito che ti accresce spaziando in dicerie
Sapute l’anima di superficie.
II

Il libro dell’eternità è stato
scritto
Da un bambino. Averlo capito prima!
Lamento nelle viscere sdentate – il Mickey Mouse di turno dilapidato
Dall’impiegato dell’erario
più gustoso sfumato con il sidro _di mele, madonna poeta.
 – stentava re Salomone in una tristezza
palustrella   - Avete visto                                                           mio figlio?
mio figlio?       
                                            mio figlio? 
Esibendo il suo cesareo.

*
Di ogni            parola
un’impronta di grasso lungo i cieli di ottobre
E i viali dei giardinetti
Pubblici, sui sediolini di vienna dei rotary: ultimi lebbrosi
Disposti a testimoniare - _il sole: verificatosi.
Stamani.  Come da abiura.
Più lontano di tutte le
Paure il piedipiatti attesta,__ firma.

Purché ti dilegui come un endecasillabo
respiro
-          in sordina si aspetta un erede
                                      al trono dei fugati      -
non si può fumare – qui –
non posso lasciare – qui – voi che partite
date un saluto alle steppe della
luminosa città
                                                                      - solennemente prestabilito.              

III
       Marina, cvetaeva Marina,
sulla zip delle labbra – che te
ne fai di un fiore senza un signor rimario?
mi piacerebbe poppare
via tutto il nettare
prerogative di lattante
Vacci a capire. Siamo strane moltitudini d’amore

<< stanco dellultima dei reclamisti?
Come ve la cavate senza                  chi vi spieghi
fondi di tè rubicondo sul tavolo dei sensi?>>

Maalem /maalem /maalem_______
Bosso Hmidah - Una_
dabbene eternità.

Non vorrete dire che
                               gli siete                                                                               imparentato?

O lusinghiera, lusinghiera attesa
brucia chiaramente la daga,

gradevole                                         immoralità

                                                                                    di verseggiatore.
                                                     << Di poeta!>>
Per la bellezza/_________beltà. 

<<Io mi sono seppellita nel ventre di una vipera.
Dormite pure su sette guanciali.>>




1 commento:

I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA