venerdì 30 gennaio 2015

Avido in languore il labbro origliante del poeta...






























I

Avido in languore il labbro origliante del poeta,
epicureo, e non mai inverecondo

dice tocca la mia gobba – prendi fortuna,
venne ad allinearsi
con i miei calzini appena bianchi la
poesia sotto la sembianza di una gazza ladra, portava spiccioli di sillabe nel becco.
E fui onesto, E poco scaltro: li sperperai in vino
che non avanzò
nel turacciolo, per me ed i miei amici Al risveglio
mi ritrovai una gobba fatta di sassi annodati assieme sulla schiena
Timida la porto. Vincendo l’astio e l’arsura del vento,
la mia prima
promessa è che il filo del filo d’acqua
che lento fila non si spezza, è l’anima
e non la tagliano

le forbici, ma avevo la mia gobba così scrissi la divina
commedia, per farli gioire tutti, perché i Ministri prendono le cose sempre troppo           
sull’ok, ma andiamoci piano,
Avete mai udito di un prete che ha scoreggiato? In qualche posto
Del mondo, in una certa ora, durante
qualche accadimento?

II

Donate le vesti di ragazzo
Riposti i libri sacri.
Il fiume scivola sulla mia lingua di bue ______
muggisco.
Senza riposo per tre millenni. Coltivo un piccolo noce in una tazzina da the.
aspettando che siano pronti i moduli per ricevere a mezzo posta
il mio revolver e il tamburo.

Conosci Robespierre?
Conosci Zapata?

Certe volte ti vengono in mente delle curiosità
Che non sai dove le sei andate a pescare.

E mi corromperò per un vecchio asino, risalirò la mulattiera
scaverò un pozzo, pianterò là il noce
riponendo nella carta da giornale

La tazzina, affinché non si sciupi. E ti inviterò a mangiare
Noci  fresche, a benedire la fantasia, a mantenere la mia promessa;
Donate le vesti di uomo
Abbandonati il vizio della paura e dell’amore:
amare, amare, e impaurirmi
Senza temere;
mi riempirò gli occhi di verde,
e i pozzi saranno due.

III
#
A volte un’esondazione
La notte
Io ci camminavo dentro a piedi nudi, inneggiante alla mia flotta di endecasillabi
e ne uscivo senza una ferita,  Continuavo il mio percorso,
 e per me era solo
Un altro incipit e un’altra chiusa
Con nota a margine | quanto a formicolare
Alle soluzioni di sorta,

lasciavo agli altri il dovere, tutti poi facevano capannello
per polemizzare, trattare, dibattere e il prete suonava
la campana piccola.
Ma questa è la Nostra arca di Noè, e poco vi si badava.
Questo è il nostro dio.
La bella fortuna di aver ________________________               testimoniato
al guizzo del nero, il nero disciolto
l’effetto sedante del vento che asciuga le vie,
il profumo impregnato dei libri
della sacrestia  

il suono delle parole ritrovate
                            sepolte sul fondo, come
            un relitto, e alcuni sassolini tondi
 giunti fin sul sagrato.
























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