sabato 10 gennaio 2015

Piano sussurrò, pianeggiante sussurrò qualche cosa...
























I

Piano sussurrò
pianeggiante sussurrò qualche cosa
vecchio come laccaduto nei testi di collegio.
Come il vento fa, come la paura
Un fremere improvviso
Di gente che si rintana dentro letti di fiume, dispense, grotte, cespugli di camelia, interrati
Che raramente parla e si fa udibile ondeggiamento dei versanti.
tenere sotto scacco il sé nemico
battere a macchina gli estremi dei legati
infilare la paglia nei sacchi di lino
mettere il verme allamo
Hai paura del tenebroso invitto? Che cosa vedi? Hai _varcato il
limite lievissimo della casa del grande serpente
fregiato di piume doro.
Un magnificat alle stelle, io vi discendo e da queste montagne.
Non mi sono mai mosso dal mio villaggio
Eppure a me venite a chiedere
notizie dei bronzi

Della città leggendaria io sarò, essendo niente, quel che sono.
Andate via, scocciatori. E più non domandate.

II

Lei sussurra, aratro
vestito con abili indumenti di signora,
di nero come fosse un candore alle guance, ma nero, nerissimo
e il nevaio beve tutta la primavera
piano sussurra  - dice ti amo, io ti posseggo, niente posseggo io ti amo
solo parole appena nellessersi felice, nel fingersi del mondo
brogliaccio difettoso, con che quantità di sicumera!
e non ho più certezze del saggio, io.
solo frasi sussurra

e non è più che un brandello
di luna dietro lampia coltre delle nubi calate sulle travi
il puparo addormentato in una botte dacqua santa
i pupi impapocchiati, riposti
in piccole casse di cartapesta.
Mi scorta la ragione, mi rallegra vanamente

E ho nel ventre un lupo dargento dai denti acri di cristallo
Sibila e sussurra, sussurra e sibila,

È solo in noi che siamo viandanti
In noi erriamo, lincolmabile errore di essere divini,
Con cui lanima fa coppia e piange
Era così bello, madre

Che gemo nellultima calma della sera per averlo avuto in una mano
Per quel che non si ottiene, per amore
E per cosaltro mai...

III

                                                  Il convoglio ferroviario ha fischiato forte
disperdendo un banco di pesci,
in una nube,
come bianchi, radi _________________capelli.
Un vecchio ha fatto un fascio di tutti i rametti di spini
La quercia dilaniata in _____________due
da una folgore nottetempo di notte,
alta, serpentina fino alle porte della natura incorporea.
Piccoli fuscelli fanno il grande falò
delle città di marzo - così poco ci è concesso?
Il portalettere è passato come suo solito, gira al di fuori della conocchia il carosello con le
ragazze il sole, le ragazze - le guance celesti come gli orti di ulivi -
abiti aguzzi: lingue 
  di fuoco__

                                                  ha esso la sua fine infine,
                                          e nessuno ne rammenta
                                                  senti solo quel che Senti, o che hai creduto
                      scaleno sussurro intabarrato, libero sentire
senta chi si sprofondi nella lettura dei
                           tempietti, l'agio delle are in fiore.

IV

Nella landa solatia che fresca
brezza brucia,                                                                                     

adesso! e per tutto __il tempo                  il sorcio non ha smesso di rosicchiare
                                                  lalluce di San Giuseppe.

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3 commenti:

  1. All'inizio l'alluce della chiusa era di Maometto....

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  2. meglio non esporsi, di questi tempi...

    la poesia è grande.
    toglierei un po' di linee

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  3. Alla fine.... il fatto è che San Giuseppe, come Sant'Erasmo sono i santi con cui sono cresciuto, protettori e patroni del mio paese,

    la scelta è ricaduta naturale, quindi;

    3,4 linee tolte. Un Abbraccio

    Elia

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